Le cose che non sapevi su Galileo Galilei

Considerato il padre della scienza moderna, Galileo ha aperto la strada al sapere basato sull’esperienza. Scopriamo assieme dei fatti interessanti e curiosità sulla vita dell’illustre scienziato. 

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Conosciuto in tutto il mondo per le sue scoperte in campo scientifico, Galileo fu un uomo del suo tempo, inserito in un contesto culturale in cui l’astronomia era ancora strettamente legata alla sua sorellastra capricciosa: l’astrologia.
Nel 1604, in occasione dell’esplosione di una supernova nella nostra galassia, elaborò su commissione oroscopi al prezzo di 60 lire venete. Si dedicò inoltre al calcolo del tema natale per le figlie e per gli amici più stretti. Fu anche un abile disegnatore: le incisioni che compaiono in una delle sue opere più conosciute – il Sidereus Nuncius – sono opera del suo talento nell’arte pittorica, anticipando di secoli il documentarismo scientifico ottocentesco.

La sua inesauribile curiosità matematica lo portò a soddisfare le richieste più bizzarre. Nel 1630 gli fu sottoposto da alcuni gentiluomini fiorentini – tra i quali figurava il Granduca di Toscana Cosimo II – un quesito sulla zara, un gioco del tempo molto popolare che si praticava con tre dadi.

La richiesta fu la seguente: come mai il 10 e l’11
escono più frequentemente del 9 e del 12?

Galileo affrontò la questione con rigore scientifico, anticipando lo sviluppo della teoria della probabilità e intuendo la Legge dei Grandi numeri, così da fornire una spiegazione semplice e intuitiva. La risposta sta nel fatto che i primi due risultati si ottengono con un maggior numero possibile di combinazioni rispetto agli altri (25 a 27). Houghton_GC6_M4552_614m_-_Simon_Marius

Le luneForse non tutti sanno che per molto tempo la scoperta dei satelliti di Giove fu attribuita non a Galileo, ma ad un astronomo tedesco di nome Simon Marius.
Ebbe così inizio una feroce disputa nella quale lo stesso Galileo, nel suo trattato “Il Saggiatore”, accusò l’astronomo di Ansbach di plagio.

Al tempo le dispute circa la paternità di una scoperta erano piuttosto frequenti e probabilmente fu questa la ragione per cui Galileo decise di criptare con un anagramma la comunicazione a Giuliano dei Medici della scoperta delle fasi di Venere: haec immatura a me iam frustra leguntur.
Fuor di anagramma: l’aspetto di Cinzia (Venere) imita la madre degli innamorati (la Luna).

(c) Wellcome Library; Supplied by The Public Catalogue Foundation

(c) Wellcome Library; Supplied by The Public Catalogue Foundation

Cos’ha a che vedere Galileo con le dimensioni dell’Inferno dantesco? Può apparire strano conciliare la figura dello scienziato con un simile argomento, ma fu proprio lui ad essere chiamato dall’Accademia Fiorentina nel 1587 per tenere due lezioni circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di Dante.

Un cono rovesciato con il vertice al Centro della Terra e l’entrata nei pressi della città di Cuma; la profondità di questa enorme cavità risulterà essere pari al raggio terrestre. Il nostro fornisce anche una precisa misurazione della distanza tra i vari cerchi, corrispondente a 405 miglia. Ma è dalla statura dello stesso Lucifero, calcolata in proporzione a quella di Dante che restiamo davvero sbalorditi: un creatura alta più di un chilometro!

Nella vita come nella morte Galileo Galilei è riuscito a suscitare dibattiti e generare misteri. Fu tumulato in Santa Croce a Firenze, ma per volere dell’allora papa Urbano VIII, venne seppellito in un’area più nascosta della Chiesa conosciuta come Cappella del Noviziato. Il Tribunale dell’Inquisizione ritenne infatti inaccettabile un sepolcro sontuoso per il matematico e scienziato. Fu un secolo dopo che la salma venne traslata nel luogo in cui oggi si trova e all’apertura della bara oltre al corpo del discepolo Vincenzo Viviani fu rinvenuto un terzo scheletro.

Molto probabilmente è da attribuirsi all’amatissima figlia suor Maria Celeste che morì a soli trentatré anni e con la quale mantenne un legame costante tanto da trasferirsi ad Arcetri presso il cui convento si trovava la giovane.

Concludiamo il nostro viaggio di curiosità e aneddoti sulla vita di Galileo con un indovinello a lui attribuito, con il quale era solito accogliere i numerosi visitatori che ne disturbavano gli studi.soluzione_galileo_galilei

Se avessero trovato la soluzione li avrebbe fatti entrare.
Questa la sequenza numerica:

5 10 2 9 8 4 6 7 3 1 .

Tenete presente che la soluzione non sta tanto nella matematica quanto piuttosto nella logica e nella creatività.

 

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