Le aree protette gestite dall’Università di Catania in mostra al Palazzo centrale

Dal 23 maggio al 24 giugno sarà possibile “visitare” le riserve naturali grazie a otto installazioni multimediali e multisensoriali

Amp Isole Ciclopi

Le aree protette gestite dall’Università di Catania tramite il centro di ricerca Cutgana in mostra nel “cuore” del centro storico di Catania.

Nel Cortile del Palazzo centrale dell’Ateneo catanese (piazza Università 2), dal 23 maggio al 24 giugno, sarà possibile visitare la mostra “Le aree protette gestite dall’Università di Catania” inserita nel calendario di appuntamenti della “Green week”, il più importante evento annuale di politica ambientale europea organizzata dalla Commissione europea e che quest’anno è dedicata al tema “Investire per un futuro più verde”.

La mostra sarà inaugurata lunedì 23 maggio, alle 12,30, dal rettore Giacomo Pignataro e dal direttore del Cutgana Giovanni Signorello alla presenza delle autorità.

Palombara MelilliLa mostra. Protagoniste principali della mostra saranno le sette riserve naturali regionali – Isola Bella di Taormina, Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi di Aci Trezza, Complesso Immacolatelle e Micio Conti di San Gregorio, Grotta Monello di Siracusa, Grotta Palombara di Melilli, Complesso speleologico Villasmundo-S. Alfio di Melilli e Vallone di Piano della Corte di Agira – e l’Area marina protetta Isole Ciclopi di Aci Castello (istituita dal Ministero dell’Ambiente) gestite dal Cutgana dell’Università di Catania.

Grazie alle otto installazioni multimediali e multisensoriali, a forma di cubo, i visitatori potranno vedere, sentire, toccare e annusare gli elementi naturali caratteristici della riserve naturali e al tempo stesso scoprire, conoscere e apprezzare la natura. Le aree protette, inoltre, potranno essere visitate anche grazie ai virtual tour in 2D e 3D realizzati dal Cutgana nell’ambito del progetto “Circuiti eco-turistici”.

Gli obiettivi. La mostra ha uno scopo socio-culturale e, inserita in un percorso di educazione ambientale, contribuisce alla formazione della coscienza ecologica. La protezione ambientale, infatti, è un processo che parte dal basso attraverso il coinvolgimento della comunità locale al fine di incoraggiare e promuovere la partecipazione attiva dei cittadini.

“Attraverso la mostra – spiega il direttore del Cutgana Giovanni Signorello – il centro di ricerca vuole portare la natura dentro le città in modo da rendere i cittadini consapevoli della nostra “eredità verde”. In particolar modo, grazie alle attività di gestione del centro universitario, abbiamo reso accessibile a tutti la ricca biodiversità delle nostre aree protette ai visitatori contribuendo alla creazione di una coscienza ecologica per le generazione presenti e future”.

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