LC Zafferana Etnea, “Storia, tradizioni, cultura del pasto quotidiano…farine antiche e oli siciliani”

L’evento è promosso dal Lions Club “Zafferana Jonica” e organizzato dalla sua vulcanica presidente Maria Carmela Calì che si è svolto a Zafferana nel piazzale antistante la Palazzina liberty all’interno del Parco comunale.

<<Un incontro importante ha sottolineato la presidente Calì – per parlare di prodotti d’eccellenza della nostra isola frutto di tradizioni antiche che contribuiscono ad a una sana alimentazione, al benessere fisico e al miglioramento della qualità della vita>>

Per il sindaco di Zafferana, Salvo Russo: <<Oltre a promuovere importanti conoscenze radicate nel nostro territorio l’evento è un giorno importante di svolta verso la normalità: si torna a stare insieme dopo la chiusura a causa della pandemia, ma sempre con cautela e nel rispetto delle regole>>

Dello stesso avviso il governatore del Distretto 108YB Sicilia, Mariella Sciammetta che impossibilitata a venire ha inviato un messaggio  nel quale sottolinea <<l’importanza di questo incontro che segna un ritorno allo stare insieme  per stringere nuove amicizie, rinsaldarne altre e da input alla missione di servizio alle comunità da parte dei club lions  che tornano a operare  in presenza a servizio dei territori di appartenenza>>

La cerimoniera Viviana Privitera ha annunciato l’inizio del seminario moderato dal Graziella Torrisi presidente della Zona 16  che ha introdotto i relatori. Biagio Barbagallo, esperto di grani antichi e referente del service “Valorizzazione dei grani antichi di Sicilia” ha dato vita ad un excursus storico – culturale dei grani antichi <<La Sicilia è la patria dei grani antichi e ne conserva la biodiversità territoriale condizionata dalla costa , dalla pianura, dalla collina, da valle e montagna. Sono 52 e sono giunti in Sicilia grazie al crocevia di popoli e migrazioni che da secoli interessano la nostra isola. I grani antichi si fissano in Sicilia 5000 anni fa. Molto coltivati in Sicilia nei primi del 900 e successivamente caduti in disuso intorno agli anni 70 per la diffusione dei grani moderni di uso industriale. I grani antichi sono meno adatti alla coltivazione intensiva di tipo industriale e sono conosciuti fin dall’epoca greco-romana e sono grani arcaici a bassa resa produttiva, ma di altissimo profilo qualitativo. Sono il frutto di selezioni naturali millenarie e si distinguono dai grani moderni per un gusto e un aroma unici e vengono denominati sulla scia della provenienza, del colore e della forma Ne citiamo alcuni: il biancuccio, il russello, maiorca, timilìa che rappresenta la biodiversità siculo-mediterranea. A Valeria Messina, in arte Biancuccia l’incontro con i grani antichi ha cambiato la vita: ha lasciato la professione di avvocato per dedicarsi alla panificazione in un forno tutto suo , dove ha dato lavoro a persone fragili <<Una scoperta che mi ha portato ad avere una clientela attenta che conosce i valori dei grani antichi. Utilizzo non solo il biancuccio, ma anche la timilia, la maiorca, il perciasacchi, ciascuna con un tempo di lievitazione differente e con costi diversi rispetto alle farine moderne. Sulla scia di nonna Bianca ( madre di mia suocera) e di nonno Felice che hanno sperimentato diverse combinazioni di grani, mi sono appassionata a quest’arte della panificazione e dello sperimentare nuove combinazioni con i grani , hanno un grande potere nutritivo , sono ricchi di fibre, di minerali, proteine e antiossidanti (polifenoli), possiedono un basso indice di glutine e basso indice glicemico e per questo sono estremamente digeribili e prevengono gravi patologie devastanti e costituiscono le radici della dieta mediterranea>>

Infine a parlare della biodiversità legata ai nostri oli siciliani dop Giosuè Catania, presidente Apo (associazione produttori di oli) <<Molte le similitudini tra oli e i grani antichi. Anche i nostri oli scandiscono i territori e assieme ai vini e agli agrumi richiamano alla Sicilia e al suo patrimonio di biodiversità. Gli ulivi sono produzioni eccellenti legate al territorio e sono una costante del paesaggio agrario. I nostri dop del Monte Etna e dei Monti Iblei hanno alti livelli di qualità, contengono polifenoli e sono “nutraceutici” , fanno bene alla salute, contengono acido oleico e sono superiori a quelli che si trovano nel mercato globale a costi bassissimi, ma inferiori. I nostri sono superiori, eccellenti, dal sapore amaro, piccante, fruttato; un prodotto che deve esserle valorizzato, soprattutto dai ristoratori che sui loro menù riportano le tipologie di vini, l’acqua se è naturale o frizzante e dimenticano di riportare l’olio o gli oli usati e non inseriscono l’abbinamento cibo-olio. L’olio non è un vuoto a perdere, ma ha la sua dignità, il suo valore e ne va diffusa la cultura >>

Oltre all’assessore Cettina Coco erano presenti Angelo Collura immediato past governatore distrettuale, i presidenti dei club Lions Catania -Alcantara e Lentini: Massimo De Natale e Salvatore Ragazzi; Albero Asero (del Catania-Alcantara) che ha ricevuto il premio Melvin Jones per aver eseguito i lavori di recupero e ripristino del Parco di Pisano Etneo reso inagibile dal sisma di Santo Stefano; Carmela Campione, nuova socia Lions, il delegato service di circoscrizione Salvuccio Furnari. Inoltre è stata consegnata una targa di riconoscimento  a Pier Giuseppe De Luca  presidente del movimento cristiano lavoratori. A conclusione la degustazione di miele, oli e pane fatto con grani antichi e vini.

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