La stagione “L’isola del teatro” procede con “Oh Dio mio!” dell’israeliana Anat Gov

  • La stagione “L’isola del teatro” procede con “Oh Dio mio!” dell’israeliana Anat Gov

 

 

 

 

CATANIA – Sulla scia del successo dell’inaugurale del martogliano “San Giovanni decollato”, la stagione al Teatro Musco prosegue senza soluzione di continuità con un testo contemporaneo dell’israeliana Anat Gov, scomparsa prematuramente lo scorso anno. La scelta è caduta sul surreale “Oh Dio mio!” in scena dal 7 al 19 gennaio e animato da un terzetto di qualità: Viviana Toniolo e Vittorio Viaviani saranno infatti affiancati da Roberto  Albin. La regia è affidata a Nicola Pistoia; traduzione e adattamento sono di Enrico Luttmann e Pino Tierno; scene di Alessandra Ricci, costumi di Isabella Rizza, disegno luci di Luigi Ascione; una produzione targata “Attori e Tecnici”.

 L’assunto è paradossale, in perfetto stile yddish. Ed ecco che nella pièce della Gov l’ipotesi si fa ardita. Cosa succede se l’Altissimo entra in crisi? Ella, una psicanalista affermata, madre single di un ragazzo autistico, riceve un giorno una misteriosa telefonata. Dall’altra parte del filo c’è un uomo disperato che le chiede insistentemente di poter essere ricevuto. Prima di incontrarlo, Ella gli chiede di conoscere il suo nome, ma l’uomo le confida solo la prima lettera: D. Quando finalmente i due si incontrano, l’uomo svela il motivo del suo riserbo: lui è Dio in persona, ma è caduto in una profonda depressione: è deluso della sua creazione.

A questo punto l’intreccio si fa coinvolgente, D. è confuso, ma la psicologa non intende compatirlo, anzi lo incalza ed esige che lui dia ragione del suo operato, dalla creazione alla nascita dell’uomo e della donna, con i successivi disastri…

 D. fornisce spiegazioni, mostra spesso un profondo senso di pentimento, soprattutto per quei manufatti ultimi: l’uomo e la donna che non hanno risposto alle sue aspettative. Ma non solo. D. si svela fragile e sembra condividere con le sue creature qualcosa di molto profondo, a cominciare dalla paura dell’abbandono. Ella ha solo un’ora di tempo per aiutarlo!

Una commedia ricca di battute argute e ironiche, dal ritmo incalzante che fa riflettere sul rapporto dell’uomo con il mistero e la divinità, dove il divertimento s’intreccia a momenti di grande commozione.

 Anat Gov, tra le più apprezzate drammaturghe israeliane, ha portato in scena Oh Dio mio! nel 2010 a Tel Aviv, è stata ospite del Festival di Edimburgo nel 2004 con Il casalingo e ha vinto il premio nazionale israeliano con la commedia Care amiche che ha fatto registrare oltre 700 repliche nel 2000. Ha curato l’adattamento di Lisistrata di Aristofane e ed è famosa in patria anche come autrice televisiva. Attivista del ‘Campo della Pace’, appoggiato anche dal premio Nobel per la pace Shimon Peres, si è battuta a lungo affinché fosse riconosciuta la parità dei diritti ai cittadini arabi d’Israele e per una pacifica relazione con i Paesi vicini. Ha scritto per il più diffuso quotidiano di Israele, «Yedioth Ahronoth». Si è spenta il 9 dicembre del 2012 a 58 anni.

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