“La Sicilia nel Carrello della Spesa: chi, cosa, perché”

Al Palazzo delle Scienze di Catania il “ritratto” dei frequentatori dei supermercati catanesi: al DEI un’indagine che mira anche alla promozione dei prodotti alimentari siciliani.

Ipercoop, Iperfamila, Spaccio Alimentare: chi li frequenta, quali sono le abitudini dei clienti, quanto dura in media la loro spesa? E ancora, quali sono i fattori che determinano l’acquisto dei prodotti agroalimentari? E quali strategie sono messe in campo per promuovere i prodotti alimentari siciliani negli affollati punti vendita di Catania e hinterland?

A tutte queste domande hanno cercato di dare una risposta gli allievi dell’insegnamento di “Statistica per il Business”, tenuto dal prof. Salvatore Ingrassia nell’ambito del corso di laurea magistrale in Direzione aziendale del dipartimento di Economia e Impresa (Dei) dell’Università di Catania, che hanno stilato un dettagliato rapporto di “Statistica e Analisi di Mercato” (Rapporto SAM 2015) sul tema “La Sicilia nel Carrello della Spesa: chi, cosa, perché”, con l’obiettivo di rafforzare le attività di promozione e sviluppo economico-sociale del territorio da parte del dipartimento etneo.

I risultati dell’analisi hanno messo in evidenza, innanzitutto, il profilo dei frequentatori dei supermercati: in oltre il 50% dei casi, si tratta di lavoratori dipendenti e casalinghe. Due le principali fasce d’età dei clienti abituali: una fascia “giovane” (età intorno a 20-30 anni) ed una fascia più “matura” (età intorno a 45-55 anni). I gruppi più numerosi (oltre il 33% ciascuno) impiegano fra quindici e trenta minuti oppure fra trenta e sessanta minuti per fare la spesa. Inoltre, nella grande maggioranza, gli intervistati risiedono a meno di cinque Km dal punto vendita.

Per quanto riguarda l’acquisto dei prodotti alimentari, il fattore più decisivo nella scelta dei clienti è in generale il prezzo, mentre minore attenzione viene data alle campagne pubblicitarie ed al consiglio di parenti o amici.  Chi sceglie di acquistare i prodotti alimentari siciliani, lo fa soprattutto per la freschezza, la genuinità e il gusto oltre al rapporto qualità/prezzo, mentre gli aspetti estetici sono decisamente quelli meno influenti. Ma, secondo la maggior parte degli intervistati, i prodotti siciliani non sono adeguatamente promossi all’interno dei supermercati.

Questi sono soltanto alcuni dei dati emersi dall’indagine statistica del Dei – giunta alla seconda edizione (l’anno scorso ne era stata svolta una sui centri commerciali etnei) – che anche stavolta ha visto protagonisti gli studenti e ha coinvolto maggiormente, già nella fase preliminare dell’indagine, i responsabili stessi dei supermercati. A loro è toccato intervistare 2303 tra clienti e visitatori dei supermercati/ipermercati: Ipercoop (centri commerciali “Le Zagare” e “Katane”), Iperfamila (punti vendita di Etnapolis, Via Messina, Via Sebastiano Catania) e Spaccio Alimentare (centro commerciale “Centro Sicilia”) nel mese di novembre 2014.

I dettagli del rapporto – che costituisce l’esito finale del lavoro svolto dagli studenti all’interno dell’insegnamento – saranno illustrati nel corso di un incontro con la stampa che si terrà giovedì 2 aprile, alle 11, nell’aula magna del dipartimento di Economia e Impresa (corso Italia 55, Palazzo delle Scienze).

 

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