“La Sicilia al femminile e non solo…” incontra Melina Patane’ e il “Caffe’ d’Arte – Il Paese di fronte al Mare”

L’appuntamento della rubrica online “La Sicilia al femminile e non solo…” che periodicamente ospiterà le varie voci del panorama femminile (e non solo…) della nostra Sicilia, un’occasione in più per rilevare a tuttotondo il loro personale apporto nei vari ambiti culturali e sociali

A questo nuovo incontro per  “La Sicilia al femminile e non solo…” è con vero piacere che ospitiamo la dott.ssa Melina Patanè, psichiatra e psicoterapeuta, che nella qualità di Presidente dell’Associazione Culturale “Caffè d’Arte – Il Paese di fronte al Mare”, con sede a Santa Teresa di Riva in provincia di Messina, rappresenta una interessante testimonianza di poliedrica sinergia culturale operante dal 2012 ad ampio raggio nella zona della riviera jonica ed anche oltre.

A Melina Patanè quindi chiediamo:

D. Da cosa nasce l’idea di dare vita ad una associazione culturale e che scopi ha?

R. L’idea è “antica”… Fin da ragazza ho fatto parte di circoli culturali, tuttavia il pensiero di realizzare una associazione che raccogliesse insieme i tanti talenti del comprensorio è scaturita, circa 30 anni orsono, in seguito ad un memorial che dei liceali organizzarono per una loro compagna prematuramente scomparsa. Nel corso di questa commemorazione, tutti i compagni di classe si esibirono in una serie di eccellenti performance artistiche, rivelando talento e creatività. Mi colpirono molto e ricordo di avere pensato che tanto talento avrebbe dovuto essere “raccolto” in un movimento culturale per essere valorizzato al meglio.

Quando, dieci anni fa, si presentò l’occasione grazie alla disponibilità di una attenta amministrazione comunale, insieme ad Antonello Bruno e Gabriele Camelia fondammo, in men che non si dica, l’Associazione Culturale “Caffè d’Arte – Il Paese di fronte al Mare”, appunto con l’obiettivo di promuovere le arti, i talenti e le varie creatività che il nostro territorio esprime.

Da quel momento è stato un crescendo di incontri, amicizie, crescita umana ed artistica che ci ha permesso di spaziare nei vari ambiti culturali in Italia ed anche all’estero.

Melina Patanè

D. Cosa sente della sua Sicilia inciderà sempre nel suo modo di essere?

R. Tutto è presente della mia Sicilia in ogni mio pensiero ed azione. Manifesto la pacatezza di certi suoi paesaggi, l’improvviso manifestarsi del fuoco “Da Muntagna”, i contrasti, le tristezze e le amarezze, come la semplicità delle allegre compagnie senza pretese, solo con tanta voglia di condividere affetto ed amicizia. Quando capita che prendo il traghetto già staccarmi dal molo è fonte di nostalgia… Mi piace viaggiare ma non vedo l’ora di tornare… La mia terra sicula è visceralità, anche se ho avuto l’onore di nascere in Calabria per motivi “logistici”.

D. Riguardo al ruolo della donna oggi c’è qualche esperienza che ricorda particolarmente collegata al suo ruolo professionale e di operatrice culturale?

R. Ho imparato a vedermi e farmi vedere come solo appartenente alla “razza umana”. L’eccessiva focalizzazione dei ruoli legata al genere mi ha sempre “disturbato”.

Ciascun individuo ha molteplici sfaccettature e valorizzarle è il nostro compito; siamo uomini o donne e la cosa che più conta è, a mio avviso, il fare, l’agire, essere concreti e realizzare ciò che è nel nostro pensiero e nelle nostre possibilità. In base a questo mio modo di vedere, ogni esperienza professionale o culturale è basata sulla mia capacità di esprimere la mia umanità, la mia anima, quello che ho imparato strada facendo… e quello che ancora dovrò imparare…

Incontri culturali al “Caffè d’Arte”

D. Quanto è importante la comunicazione verso le nuove generazioni? Quali i “segnali” da inviare?

R. Vista la premessa dalla quale è partita la scintilla per il “Caffè d’Arte” i giovani hanno un ruolo fondamentale… Sono le nostre ali per volare verso il futuro.

I segnali? Certamente di condivisione di esperienze e progetti; nel nostro Caffè d’Arte confluiscono tutte le età, ciascuna di esse apporta valore e senso al progetto che quotidianamente desideriamo realizzare. Altri importanti “segnali” sono anche l’ascolto ed il dialogo come anche il rispetto di ogni opinione, la valorizzazione del singolo individuo quale soggetto prezioso per la crescita dell’Altro che interagisce con la sua presenza.

Essere osmoticamente attivi ed empaticamente interdipendenti. Niente esibizionismi, niente personalismi, niente spettacolarizzazioni… Solo condivisioni…e si sta bene.

D. “Siamo liberi di andare dove ci aggrada e di essere quelli che siamo” è una frase tratta da “Il gabbiano Jonathan Livingston” che so essere a lei particolarmente cara… Qual è il suo sentire a tal proposito?

R. Ho letto “Il Gabbiano” all’età di 16 anni e mi ha “formato” dandomi una visione dell’esistere basata sulla qualità del pensiero e dell’azione.

La nostra storia, la Civiltà è la storia di ciascuno di noi; abbiamo un compito e, piccolo o grande che sia, dobbiamo imparare a guardare al Gruppo, mantenendo il valore della libertà di pensiero, dell’esperienza libera da sovrastrutture e dai lacci dei luoghi comuni e dalle convenzioni sociali che creano appiattimento ed uniformano.

Se trattiamo il nostro prossimo con l’attenzione che dobbiamo al meglio che è in noi, probabilmente molte problematiche legate ai narcisismi, alle volontà di potere, ai bisogni di dominio non avrebbero motivo di esistere e quindi non dovremmo ancora subire la violenza di chi vuole imporre solo la propria forza o il proprio interesse.

Ho imparato che la sacralità dell’esistenza è il dono che reciprocamente dobbiamo consegnare al nostro prossimo…

Incontri culturali al “Caffè d’Arte”

Grazie a Melina Patanè per la garbata disponibilità dimostrata al nostro invito e diamo appuntamento su queste pagine per il prossimo incontro su “La Sicilia al femminile e non solo…” ricordando in chiusura che questo “spazio libero” vuole essere il nostro piccolo contributo al generale percorso di crescita dei valori positivi, quale momento di incontro con varie personalità del mondo femminile (e non solo…) della nostra Sicilia che operando nei diversificati ambiti socio-culturali esprimono, in variegato modo, le proprie potenzialità offrendo certamente con le loro esperienze dei validi spunti di riflessione.

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