“La Sicilia al femminile e non solo…” incontra l’Avv. Mariagrazia Caruso e i “Diritti in Movimento”

Nuovo appuntamento per la rubrica online “La Sicilia al femminile e non solo…” che periodicamente ospiterà le varie voci del panorama femminile (e non solo…) della nostra Sicilia, un’occasione in più per rilevare a tuttotondo il loro personale apporto nei vari ambiti culturali e sociali

In questo nuovo incontro per “La Sicilia al femminile e non solo…” richiamiamo l’attenzione sui diritti, sui diritti dei più fragili, dei più bisognosi di particolari attenzioni – siano essi uomini, donne o bambini –  dove c’è in gioco la “qualità di vita” di ciascuno di loro in relazione a tutti gli aspetti del vivere. In particolare facciamo riferimento all’Associazione Nazionale “Diritti in Movimento”, una rete associativa territorialmente molto estesa, ideata e coordinata dal Prof. Paolo Cendon, eminente giurista, che negli anni Settanta e Ottanta ha collaborato con il team del Prof. Franco Basaglia per la riforma della psichiatria, dei suoi istituti e del codice civile, curando l’impianto giuridico necessario per la protezione dei malati di mente impegnandosi a cercare nuove vie per la salvaguardia di nuovi diritti. Alla sua azione si devono iniziative di legge che hanno portato al riconoscimento dell’idea di “danno esistenziale” e all’introduzione di figure come l’amministratore di sostegno.

Siamo lieti quindi di ospitare per “La Sicilia al femminile e non solo…” l’Avv. Mariagrazia Caruso che, ricoprendo l’incarico in Sicilia di coordinatrice regionale per la rete “Diritti in Movimento”, ci potrà illustrare quanto fattivamente sia articolata ed incisiva l’importante “mission” che “Diritti in Movimento” si pone come obiettivo.

Entriamo quindi nel vivo dell’argomento e chiediamo a Mariagrazia Caruso:

D. Nella vita si fanno tante scelte e quindi, nel suo caso, c’è una motivazione che l’ha ispirata nella scelta professionale?

R. Ho iniziato giovanissima la libera professione che svolgo ininterrottamente da 30 anni circa.

La mia formazione pubblicistica mi ha sempre portata, però, dalla parte dei diritti e non dei poteri ed è sempre a fianco dei più deboli che mi sono ritrovata: dalla parte dei lavoratori contro i datori di lavoro pubblici e privati, dalla parte dei consumatori e dei risparmiatori contro i colossi dell’economia e del credito, dalla parte dei cittadini contro gli atti illegittimi e i comportamenti illeciti delle Pubbliche Amministrazioni, dalla parte delle vittime della malasanità, dalla parte delle famiglie fragili e dei soggetti fragili in ambito familiare.

Combattere le ingiustizie in qualunque sede vengano perpetrate è sempre stata per me una ragione di vita, oltre che professionale.

D. “Diritti in Movimento” è un progetto di ampio respiro che si sta espandendo in tutta Italia. Come nasce e di cosa si occupa?

R. “Diritti in Movimento” nasce formalmente come associazione a Roma a giugno 2019 ma già dall’estate precedente si coalizzava un gruppo di professionisti, un movimento, appunto, attorno ad una idea del Prof. Paolo Cendon, che ne è il Presidente, che mira a occuparsi organicamente dei diritti delle persone fragili.

L’associazione, che ha diffusione in ambito nazionale con articolazioni regionali, si propone innanzi tutto di operare delle riforme legislative sui temi della fragilità e certamente il Tavolo Nazionale sui diritti delle persone fragili costituito a dicembre 2019 dall’allora Ministro della Giustizia Bonafede e riattivato a ottobre 2021 dal Ministro Cartabia, del quale fanno parte oltre al Prof. Cendon alcuni membri di Diritto in Movimento, costituisce una reale e seria opportunità per la realizzazione di questi obiettivi; in ambito territoriale ci si propone di trovare delle soluzioni con comuni, province e regioni a tutela delle persone più fragili. Rientra, inoltre, nei  nostri obiettivi la promozione dei diritti dei più fragili, dell’inclusione sociale mediante convegni, seminari, corsi formativi.

D. Tra i vostri impegni c’è “il progetto esistenziale di vita”. Ci spiega di cosa si tratta?

R. E’ “la carta di identità” che contiene le informazioni, i desideri, i bisogni, insomma “il tesoro autobiografico” delle persone con disabilità raccolte dentro un registro affidato all’ufficio anagrafe di ogni comune proprio ai fine di evitare che per queste persone vengano assunte decisioni concrete “dall’alto” e avulse dalle loro reali esigenze.

Quindi non solo attenzione agli aspetti socio sanitari e assistenzialistici come previsti dall’art. 14 della legge 380/2000 che appunto disciplina il progetto di vita per le persone con disabilità, ma riteniamo che debbano essere prese in considerazione in generale tutte le informazioni che riguardano le scelte quotidiane delle persone con disabilità che verranno raccolte interpellando e ascoltando genitori, zii, nonni, cugini, amici e compagni di scuola, i maestri e i professori, i domestici, l’amministratore di sostegno…

Il Prof. Paolo Cendon e l’Avv. Mariagrazia Caruso

D. Quando si parla di “patto di rifioritura” a quale operazione si fa riferimento?

R. Il “patto di rifioritura” nasce dall’esigenza di introdurre nel codice civile uno strumento che possa ridurre l’abbandono, il degrado, la solitudine delle persone fragili, quali, ad esempio, oltre ai soggetti portatori di patologie psichiatriche, anche di coloro che sono affetti da gravi dipendenze come droga, alcol, gioco.

L’idea è quella che ogni qual volta ci si trovi di fronte a situazioni difficili e di fragilità, si attivi, sotto la guida del Giudice tutelare, il “patto di rifioritura” che costituisce appunto un accordo tra l’interessato e i soggetti coinvolti nel percorso di “rinascita”, “rifioritura” attraverso momenti certamente di carattere medico e farmacologico ma anche familiare, scolastico, professionale, turistico, riabilitativo, creativo/assistenziale, ricreativo, associativo.

D. Qual è secondo lei l’ostacolo più difficile da superare?

R. Sicuramente tutto ciò che è nuovo presuppone un percorso di accettazione e bisogna essere bravi ad accompagnare gli altri in questo percorso quando si vuole innovare. Convincere soprattutto i più diffidenti dell’importanza del cambiamento è senza dubbio l’ostacolo più difficile.

D. In conclusione, c’è qualche aspetto della sua Sicilia che, in qualche modo, pensa possa incidere sulla sua spinta idealistica e sulla sua tenacia nel portare avanti e perseguire certi obiettivi?

R. La Sicilia è una terra travagliata, con tutti i suoi contrasti e le sue contraddizioni. Questo spinge ad esserne insoddisfatti ma anche a voler rimanere per valorizzare e migliorare quanto di buono esiste. Nel nostro caso abbiamo riscontrato certamente una risposta positiva alle nostre iniziative: abbiamo, per esempio, in cantiere importanti progetti con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania e altre istituzioni pubbliche  e chissà magari che non riusciamo a convincere il nostro parlamento regionale a varare una legge in materia di amministrazione di sostegno… ecco questa la richiesta che lanciamo anche tramite il vostro strumento sempre attento e sensibile alle problematiche dei più fragili.

Associandoci con fiducia a tale possibile prospettiva ringraziamo l’Avv. Mariagrazia Caruso per l’adesione a questo spazio libero su “La Sicilia al femminile e non solo…” che, ricordiamo, vuole essere il nostro piccolo contributo al generale percorso di crescita dei valori positivi, quale momento di incontro con varie personalità del mondo femminile (e non solo…) della nostra Sicilia che, operando nei diversificati ambiti socio-culturali, esprimono in vario modo le proprie potenzialità offrendo con le loro esperienze dei validi spunti di riflessione.

Quindi vi diamo appuntamento su queste pagine per il prossimo incontro…

Brevi note biografiche:

L’avvocato Mariagrazia Caruso, titolare dello studio legale omonimo, si è laureata a pieni voti nel gennaio 1989 in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania, discutendo una tesi in materia di Diritto Urbanistico e successivamente, nel 1993, ha conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato per superamento del relativo esame di Stato ed iscrizione all’albo degli avvocati di Catania.

Quale esperta di Diritto Amministrativo, giusta delibera del Preside della Facoltà, è stata nominata membro delle commissioni per gli esami di profitto di Diritto Amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Catania. E’ iscritta all’Albo speciale della Cassazione e delle Superiori Giurisdizioni.

Svolge attività professionale in proprio, quale avvocato, relativa a pratiche contenziose innanzi ai Tribunali Amministrativi Regionali, al Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana e al Consiglio di Stato, nonché dinanzi ai Giudici civili inerenti a casistica riguardante in particolar modo il Sistema Sanitario, l’Urbanistica e l’Edilizia, il Diritto Scolastico, la Circolazione stradale, la Responsabilità Civile, il Diritto di Famiglia e le Successioni, il Diritto Bancario, il Pubblico Impiego e il Diritto del Lavoro in genere, le azioni volte ad ottenere l’indennizzo per eccessiva durata dei processi ex Legge Pinto.

Ha sviluppato nel corso degli anni una competenza specifica in materia del diritto dell’Espropriazione ed è, pertanto, referente territoriale dell’ A.N.P.T.E.S. – Associazione Nazionale per la tutela degli Espropriati.

Coordina in ambito territoriale regionale l’Associazione Nazionale “Diritti in movimento” che mira a occuparsi in maniera organica dei diritti delle persone fragili con l’obiettivo di porre il ‘diritto civile’ al centro degli interessi, della discussione politica, del metodo di lavoro.

Collabora con la Rivista giuridica di rilievo nazionale “Guide Legali”, ed ha pubblicato articoli su tematiche specialistiche su “Il Sole 24Ore” e “Italia Oggi” nonché “Persona e Danno” a cura del prof. Paolo Cendon.

E’ membro del TAVOLO NAZIONALE SUI DIRITTI DELLE PERSONE FRAGILI costituito a dicembre 2019 dall’allora Ministro della Giustizia Bonafede e riattivato a ottobre 2021 dal Ministro della Giustizia Cartabia e dal Ministro per le disabilità Stefani.

a Cognita Design production
Torna in alto