“Giovani talenti si esprimono a ritmo di musica in una performance di alto livello artistico”.
Lo scorso sabato 13 giugno presso il teatro Metropolitan a Catania si è svolto il saggio di fine anno della scuola A.S.D. Assia. Una presentazione, un incontro fugace, ma è bastato davvero poco per capire la bravura e la capacita di un personaggio che conduce da anni un folto gruppo di piccoli giovani artisti che si dividono tra danza e musica con notevoli sacrifici per dare il meglio di se in una serata piena di entusiasmo.
Chi mi ha dato l’opportunità di questo importante incontro è la ballerina Ramona Razza che veste parte integrante di questa magnifica squadra di ballerini, che sin da piccolissima, come mi conferma il direttore artistico della scuola, come tantissimi altri ballerini, ha un’ottima formazione. Una performance che ha stabilito un grado di apprendimento notevolissimo, con sacrifici, dovuto al desiderio di diventare protagonisti attivi della propria attività e disciplina artistica. La tendenza è quella di affidarsi ciecamente al team di insegnanti che producono e trasmettono un percorso artistico e coreografico di grande professionalità.
Sono loro che abbozzano le proprie idee, appunti astratti che si trasformano in passi, musiche, scenografie. E all’improvviso ecco sorgere le fatidiche domande di chi deve danzare: ce la farò? sono sulla strada giusta? Ma dopo prove, prove e ancora prove vedi realizzare quei passi che sembravano essere impossibili. Ogni strada può essere quella migliore da proseguire se percorsa consapevolmente e con le giuste informazioni trasmesse dal team di insegnanti.
Anche quest’anno, come avviene dal 1987, il palcoscenico del teatro Metropolitan ospita uno spettacolo veramente degno e unico che unisce musica, ballo, cultura e tanta felicità sia per i ballerini che per i propri famigliari. Nel corso della serata si rileva tanta tenerezza in una fantastica vetrina di giovani talenti, un format che si ripeterà ogni anno nel mese di giugno con creatività, passione e tanta voglia di emergere.
Ragazzi che studiano, lavorano con un grado di responsabilità altissimo e un obbiettivo di sacrifici e sana competizione da raggiungere. Per tutti si legge in viso l’amore per la danza, la passione, e l’emozione nel calcare ogni anno, in punta di piedi, quel palcoscenico che ci rende stelle per una notte. Un giorno che si traduce di esempio socio/culturale da ricordare nel tempo.