“LA LAGUNA TACEVA”, IL ROMANZO DI GRAZIELLA LO VANO

La presentazione si svolgerà a Catania mercoledì 7 luglio 2021, ore 17.00, al Palazzo della Cultura. Il romanzo racconta la storia d’amore tra l’ammiraglio Luigi Rizzo e Giuseppina Marinaz nello scenario della Prima Guerra Mondiale 

A Catania mercoledì 7 luglio, alle ore 17:00, nella prestigiosa sede del Palazzo della Cultura, in via Vittorio Emanuele n.121, sarà presentato il libro “LA LAGUNA TACEVA” di Graziella Lo Vano.

Organizzato dal Comune di Catania e dal Gruppo di Catania dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI) l’evento sarà un momento di singolare interesse dal punto di vista storico culturale che offrirà la possibilità di riscoprire indelebili momenti della nostra storia patria.

All’incontro, moderato da Daniele Lo Porto, giornalista del Giornale di Sicilia, saranno presenti per i saluti: Barbara Mirabella, assessore comunale alla Cultura, il Cav. Michele Russo, presidente Gruppo “Ammiragli Toscano” di Catania dell’ANMi. Interverranno Leonardo Lodato, giornalista de La Sicilia, la scrittrice e autrice del romanzo, Graziella Lo Vano, e quale voce narrante Francesco Longhitano.

Col Presidente della Società Internazionale “Dante Alighieri” di Roma

“LA LAGUNA TACEVA” (Armenio Editore), che ha ricevuto il patrocinio morale della Società Internazionale “Dante Alighieri” di Roma, racconta la storia d’amore tra l’eroico ammiraglio Luigi Rizzo e Giuseppina Marinaz ma non solo: un grande eroe di guerra Luigi Rizzo la cui fama di grande combattente è stata sancita da 2 medaglie d’oro al valor militare, 4 medaglie d’argento al valor militare, 2 croci di guerra al valor militare così come a Roma, Palermo, Grado e ancora altre città, l’ammiraglio Rizzo ha avuto intitolata una strada.

L’autrice fa emergere anche il lato personale e umano dell’eroico ammiraglio: uomo che non teme il pericolo, ma nello stesso tempo si dimostra sensibile col trovatello Fifì di cui si prende cura, affidandogli il compito di portare avanti e indietro le lettere d’amore scritte a Giuseppina.

Così come la Lo Vano ha dichiarato in altre occasioni: “Nel mio manoscritto ho voluto proporre (all’interno dei fatti storici) la vita privata di Rizzo e della sua famiglia. Non un uomo d’altri tempi e conservatore, ma moderno e soprattutto attuale. Ho potuto scrivere questa storia, grazie al contributo della figlia ultranovantenne, che con i suoi vividi ricordi mi ha saputo trasmettere l’aspetto umano e privato del padre, grande e valoroso personaggio”.

Il testo costruito soprattutto attraverso aneddoti e riflessioni, fa emergere nello specifico non solo dinamiche di particolari bellici ma anche tratti di vita quotidiana che ci mostrano i sentimenti dei protagonisti in un’ottica umana e palpitante che riesce ad andare oltre la fredda cronologia dei fatti.

Il racconto si svolge a Grado. Il contesto è quello della Prima Guerra Mondiale e si basa sui colloqui dell’autrice con la contessa Mina, figlia dell’ammiraglio Rizzo che svolse un ruolo importante contro gli austriaci durante gli avvenimenti della prima guerra mondiale.

Graziella Lo Vano con la contessa Mina

L’autrice ripercorre le vicende sia di Luigi Rizzo che di Giuseppina Marinaz a partire dalle rispettive famiglie di origine; vicende inevitabilmente intrecciate a quelle storiche.

In primo piano troviamo le operazioni dell’ammiraglio Luigi Rizzo, dalle prime esperienze nelle acque internazionali a quelle più note di Sulina in Romania, attraverso un progressivo consolidamento del suo ruolo di ufficiale legato soprattutto alle piccole imbarcazioni dal grande ruolo bellico, denominate MAS, fino al trasferimento a Grado dove incontra Giuseppina Marinaz, l’amore della sua vita.

L’opera rappresenta un peculiare segnale anche per le  giovani generazione a indirizzare la propria attenzione sui veri eroi, quelli ordinari, così da far fronte alla sempre maggiore diffusione di modelli negativi veicolati dai vari media (televisione, social, web, etc.) all’attuale carenza di modelli autorevoli a cui ispirarsi.

La prefazione al testo è di Giuseppina Paterniti Martello, la postfazione di Mario Azzolini e insieme alla corposa bibliografia il tutto è completato da diverse foto dell’epoca raffiguranti la famiglia Rizzo/Marinaz.

Brevi note biografiche sull’autrice:

Graziella Lo Vano, laureata in Scienze Politiche, è docente di sociologia ed Etica in corsi di qualificazione aziendali. La sua attività si è espletata anche colloquiando nelle scuole con i ragazzi degli Istituti Scolastici. Ha partecipato a Convegni Internazionali in qualità di relatrice su tematiche di carattere storico/artistico/sociale inoltre collabora col “Magazine” di New York di “America Oggi” e con il settimanale “Confidenze” della casa editrice Mondadori. Cura la regia di rappresentazioni artistiche. Fa parte di una compagnia teatrale. Dipinge.

Le sue opere sono state pubblicate anche in Sud America, in Argentina, oltre che in antologie, su tesi di laurea; premiata inoltre, in diversi concorsi letterari nazionali e internazionali di poesia e narrativa. Tra gli altri a Moena: 1° Premio per il racconto 26 Maggio 1915 e consegna diploma della Società Intern. Dante Alighieri di Bolzano; a Messina, A.S.A.S.: 1° Premio con il romanzo “Da qui alla Merica”.

Ha pubblicato tra i suoi romanzi e sillogi di poesie: “Giorno di Sole”, “Cannibale della parola” – con traduzioni in arabo, francese e inglese. Il romanzo “Da qui alla Merica”, tradotto in inglese è stato acquistato da un Agente Cinematografico. L’opera é stata inserita inoltre nella biblioteca del Museo dell’Emigrazione del “Vittoriano” a Roma, nell’archivio del Ministero Beni culturali della Soprintendenza Archivistica, oltre che presso il Centro Internazionale di Etnostoria, tabellato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali di Palermo.

Per la sua produzione letteraria è stata ospite nella trasmissione di Rai Uno “L’Appuntamento” di Gigi Marzullo e in quella radiofonica “L’uomo della notte” di Maurizio Costanzo che l’ha inserita inoltre nella raccolta antologica “Poetando”.

a Cognita Design production
Torna in alto