La collezione di Camaiani “Magico labirinto perdersi, ritrovarsi”

L’Atelier Vittorio Camaiani presenta l’autunno inverno 2014/15  “MAGICO LABIRINTO PERDERSI, RITROVARSI” a Villa Montanari Rosati la sera di venerdì 8 agosto alle 21.00. La collezione, sfilata in anteprima a luglio a Roma presso l’Hotel Westin Excelsior di via Veneto, si è per la terza stagione inserita tra agli eventi collaterali del calendario di ALTAROMA riscontrando successo e consenso di pubblico e stampa. L’appuntamento di agosto è per Vittorio Camaiani la prima presentazione ufficiale della collezione per le Marche e si conferma l’evento estivo che ormai da stagioni richiama attenzioni e suscita aspettative di clienti affezionate e nuovo pubblico attorno all’atelier e alla location d’eccezione.

La villa, costruita nel tardo ‘800 dal fondatore dell’ospedale civile di Porto San Giorgio, è riconosciuta da pubblicazioni tra le dimore storiche dell’Adriatico ed inserita negli itinerari del Fai. La dimora ottocentesca riconferma, anche per questa stagione, l’accoglienza, l’eleganza e la visibilità ricercati dallo stilista. L’intento dell’evento e la sensibile accoglienza della Sig.ra Marilena Montanari Rosati è di promuovere non solo le bellezze del territorio ma anche le realtà dell’alto artigianato legate all’atelier per la realizzazione della collezione Autunno Inverno.

La nuova collezione “MAGICO LABIRINTO, PERDERSI, RITROVARSI”, rivolgendo uno sguardo ai giardini europei, rivela un’ispirazione alle forme dei labirinti le linee cui corrono semplificate tra i capi. Questo filo conduttore non crea un percorso complesso ma rivela un gioco di molteplici dinamiche, interpretazioni e doppie uscite, proposte nelle maniche di giacconi e cappotti per offrire la possibilità di poterli indossare in varie lunghezze.

Il concetto di labirinto ordina e disordina il pensiero, unendo linee di capi che si aprono sul retro come se la mente perdesse il senso. Uno studio ed un percorso che rivelano una collezione estremamente dinamica. Le camicie si legano tra loro con pizzo, cotone, seta ed organza ma con la possibilità di poter tornare e ritrovarsi totalmente di pizzo, cotone, organza e seta. Così, come in una sorta di perdita, ritrovamento e rinnovamento i cappotti, per metà lineari, possono diventare cappe e nel pre-sera abiti dal fronte femminili scoprono sul retro una tuta lineare. Un gioco tra maschile e femminile non per una ormai banale confusione dei sessi, ma per sottolineare come una donna che deve spesso correre dietro ai nostri tempi può essere elegante anche in un pantalone che davanti ha tanto chiffon da sembrare un abito.
Tra gli abiti da sera spicca l’abito di duchesse beige sulla cui gonna si articola un labirinto di tasselli colorati come fossero ceramiche rotte, riapplicate e ricamate.

Le forme e linee labirintiche delle applicazioni sono evidenziate da color-block e scelte cromatiche contrastanti. La collezione vede così un accostamento di neutri quali nero, beige e grigi a decisi  tocchi di colore con tonalità verde chartreuse, viola, rosso porpora e turchese. Le calzature, realizzate da Lella Baldi, si muovono trasversalmente nella palette della collezione in tronchetti, décolleté e sandali in nero e doppi grigi fino a brillanti scelte bicolore per gli stivali. I contrasti sono ricercati nei toni tanto come nei tessuti e nelle lavorazioni.  Intarsi sul giorno e la sera e ricami di piume e canottiglie viaggiano su calde lane boucle, jersey “punto Milano”, vigogna e cachemire e su materiali leggeri quali cotoni doppiati chiffon, crepe, duchesse di seta ed impalpabili chiffon.

Come in ogni collezione Vittorio Camaiani, guarda l’arte moderna e, in linea al filo conduttore della stagione, sceglie l’artista e grafico olandese Escher. Gli enigmi, le geometrie e le spirali dell’artista hanno ispirato il design futurista dell’abito “corteccia”  e toccato la collezione fino a delineare incisivamente lo sviluppo dei cappelli, realizzati per l’atelier dal cappellificio Jommi Demetrio, e caratterizzare la linea dei bijoux della stagione curati da Cecilia Rosati. Collane e bracciali tubolari su cui corrono labirintiche spirali nella linea Escher e plexiglass su metallo per il bracciale “labirinto”, curvilineo quanto squadrato nella sua forma. Questi mood di collezione vengono rimarcati anche nella “labirinto” bag, nuova borsa della stagione a reinterpretazione della best seller Robin Hood con giochi di linee rette e curve, oblò, zip e doppia vestibilità a spalla e mano.

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