Continuano le polemiche per la pubblicitĂ del David di Michelangelo con in braccio un fucile da guerra
Venerdì 7 marzo, la ArmaLite, un’azienda che produce armi negli Stati Uniti, ha diffuso un spot fotografico con il fotomontaggio del David che imbraccia un fucile d’assalto (con relativo QR-Code che porta alla pagina specifica), l’AR-50A1, con la scritta “AR-50A1: a work of art” (“AR-50A1: un’opera d’arte”).
Il fotomontaggio è stato diffuso attraverso le riviste del settore statunitensi ed ha provocato molto scalpore e parecchie polemiche. Lo scalpore è evidente – una vera opera d’arte che imbraccia un’arma – mentre le polemiche sono nate perchĂ© l’azienda non ha chiesto il permesso alle autoritĂ italiane per l’uso a fini commerciali dell’opera di Michelangelo. Tra l’altro, come hanno piĂą volte ribadito dal Ministero alla Cultura, il permesso non sarebbe mai stato concesso perchĂ© la pubblicità “non è congrua” con l’opera d’arte.
Il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, con un tweet ha promosso un’azione legale nei confronti dell’azienda americana per bloccare la diffusione della foto. La campagna ovviamente verrĂ immediatamente ritirata e l’azienda statunitense risarcirĂ le autoritĂ italiane per il danno d’immagine subito.
L’immagine pubblicitaria del Davjd armato offende e viola la legge. Agiremo contro l’azienda americana che deve ritirare subito la campagna — Dario Franceschini (@dariofrance) 8 Marzo 2014
La domanda spontanea però rimane: quanto ci ha guadagnato in immagine la ArmaLite anche nel caso il risarcimento fosse “congruo”?