“Kamikatsu” è il primo paesino a “rifiuti zero” in Giappone

Attualmente l’80% della spazzatura viene riciclata, con solo il 20% che finisce in discarica, ma i residenti sono convinti che questa percentuale aumenterà di anno in anno.

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Sognare di vivere una vita a “impatto ambientale zero”, oggi è una realtà. Gli abitanti di Kamikatsu, 1.700 ca. residenti, è una cittadina giapponese della prefettura di Tokushima, ed ha un programma di gestione dei rifiuti rigoroso che ricicla tutto ciò che producono, con un  riciclaggio in 34 categorie separate. A Kamikatsu non esistono i camion della nettezza urbana. Tutti i  cittadini devono separare i materiali accuratamente a casa, e poi portarli loro al centro di riciclaggio.  All’inizio gli abitanti  hanno sollevato qualche protesta, ma oggi è diventata una prassi abitudinaria. Tutti si attengono rigorosamente alle direttive impartite e la separazione dei materiali è portata all’estremo. Al centro di riciclaggio ci sono bidoni diversi per ciascun tipo di carta (di giornale, di riviste, cartone, ecc.) e allo stesso modo le bottiglie di plastica vanno in un bidone diverso dai tappi. Questo consente un’elevata efficienza nel recupero dei materiali.

riciclaggio rifiuti

Attualmente l’80% della spazzatura viene riciclata, con solo il 20% che finisce in discarica, ma i residenti sono convinti che questa percentuale aumenterà di anno in anno. Kamikatsu spera di eliminare tale importo del tutto entro il 2020. Ma non si tratta solo di riciclare: anche il riutilizzo è fortemente incoraggiato. È stato aperto  un negozio dove i residenti possono barattare gli oggetti che non usano più, anziché gettarli e  creato un laboratorio dove è possibile creare borse, vestiti e anche bambole utilizzando materiali di scarto.

 

Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.
(Andy Warhol)
a Cognita Design production
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