K-WAY. Per chi non rinuncia allo stile, neppure sotto la pioggia

Seguire i dettami della moda è possibile anche durante le condizioni meteo più avverse. Pioggia e temporali non spaventano i fashion addicted. Nel 1965 Leon-Claude Duhamel crea K-Way, la giacca a vento unisex impermeabile, leggera e colorata. Dal 2004 il marchio è proprietà di Basic Net

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Martedì 5 settembre è stato inaugurato a Parigi nella Rue du Temple, vicino la scuola di danza del Marais e l’Hotel de Ville, il primo Flagship Store. Erano presenti all’evento stilisti, personalità illustri e personaggi noti. Il nuovo spazio K-Way  è caratterizzato da design classico e ultramoderno e tecnologie d’avanguardia. Cento metri quadri con giardino esterno e muro di pioggia in cui è disponibile la nuova Collezione abbigliamento e accessori Autunno/Inverno 2017-18 per uomo, donna e bambino.

Il brand vanta 41 punti vendita in tutto il mondo: 26 negozi monomarca sparsi per il mondo: dalla Malesia agli Stati Uniti, Russia, Canada, Taiwan, Corea del Sud, 15 in Italia su 28 punti vendita, 5 in Francia (Lille, Bordeaux, Rouen, Tolosa e Marsiglia).

20141107160537version11Il K-Way  è realizzato con nylon speciale, dotato di bottoni, cerniere zip, tasche e cappuccio e diventa una sacca che occupa pochissimo spazio. L’articolo è divenuto con gli anni un brand a livello internazionale, un must have immancabile nel guardaroba. Ideale per il tempo libero e lo sport, veste sia l’uomo che la donna di ogni fascia d’età, anche i bambini. Un prodotto vincente per l’ottimo rapporto qualità, prezzo e stile.

KW121G00W-Q11L’idea nacque in un pomeriggio piovoso del 1965. Leon-Claude Duhamel, giovane proprietario di un’azienda di famiglia che confezionava pantaloni, seduto nello storico Cafè de la Paix di Parigi in auge dal 1862, osservava i passanti impacciati per via degli scomodi impermeabili e degli ombrelli.  Alla vista di una signora che indossava una giacca di nylon rosso, pensò di progettare un indumento antivento e antipioggia che fosse più comodo di un impermeabile e meno ingombrante di un ombrello. Successivamente inserì una tasca-marsupio, in modo da rendere l’articolo più pratico all’uso.

Jean Castaing, pubblicitario dell’azienda, inventò il nome, miscelando la richiesta francese – “En cas de” (In caso di), dove la “k” ricorda il suono di “cas” – e il taglio americano – “way” –  per ottimizzare l’aspetto commerciale. La campagna pubblicitaria fu un successo: furono venduti 250.000 capi e negli anni ’70 -’80  vennero firmati contratti con diverse squadre sciistiche come sponsor abbigliamento ufficiale.

1435319551storessideimageNel 1992 il marchio venne acquistato dalla Pirelli. Il brand perse valore e venne venduto prima alla Banca So.PA.F., poi alla Società milanese Multimoda Network.

Nel 2004 la svolta decisiva. Marco Boglione, proprietario del marchio Robe di Kappa, inserisce il brand nel gruppo BasicNet, una holding quotata in borsa che si occupa del rilancio di marchi di abbigliamento italiano. Da indumento prettamente sportivo, BasicNet trasforma il K-Way e lo affaccia al mercato dell’abbigliamento generico.

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