Jovanotti trasforma il Velodromo di Palermo in una Discoteca a cielo aperto

Travolgente e coinvolgente. Il “Backup Tour – Lorenzo negli Stadi” ha fatto tappa a Palermo e Jovanotti ha confermato la sua carica esplosiva e positiva. 

PALERMO – Una serata stellata sotto il cielo siciliano ha fatto da cornice a un concerto dal grande impatto visivo e acustico. Più di 600 metri di palco, un trionfo di luci e colori e, come ciliegina sulla torta, Lorenzo Cherubini. Sin dal primo pomeriggio, il Velodromo Paolo Borsellino è letteralmente assediato da pullman provenienti da tutta la regione.

Gente di ogni età che pian piano si fa strada lungo la fila di auto parcheggiate per raggiungere i cancelli dell’impianto sportivo. Basta poco a capire che la serata sarà sold out, a testimonianza del successo del tour per gli stadi italiani. Nell’anno dei festeggiamenti per i venticinque anni di carriera, Jovanotti da il meglio di sè, presentandosi al suo pubblico con nuove e storiche hit, attingendo al suo notevole repertorio. Subito con il piede sull’acceleratore, si parte con “Ciao Mamma“, poi “Megamix“, “GimmeFive“, “Non m’annoio“, “Tensione evolutiva” per proseguire con “Safari“, “Mezzogiorno“, “La mia moto“, “Serenata rap“, “Questa è la mia casa” e “Mi fido di te“. Un trionfo di sana energia allo stato puro, costellata da luci che scandiscono il ritmo musicale. Neanche il tempo del cambio d’abito che subito si riprende con: “Gente della notte“, “Piove“, “Tutto l’amore che ho“, “La notte dei desideri“, “Ti porto via con me“, “Ora“, “Le tasche piene di sassi” e “Terra degli uomini“.Si alternano momenti di incalzante frenesia a più intimistiche parentesi romantiche, quasi che tra il pubblico e Lorenzo si instaurasse una complicità tra amanti. Dopo le emozioni e dediche particolari – il cantante toscano ha ricordato Paolo Borsellino, a pochi giorni dal suo anniversario della scomparsa – il Velodromo è diventato letteralmente una discoteca a cielo aperto, un fascio continuo e inscindibile di colori e suoni, il cui il Basso di Saturnino si fonde alle percussioni e all’apporto dell’elettronica. Si susseguono: “Tanto“, “Io danzo“, “Muoviti muoviti“, “Una tribù che balla“, “Bella” “Raggio di sole“, “Baciami ancora” e “A te“. Tra una canzone e l’altra non mancano gli aneddoti di una vita, esperienze passate e ricordi indelebili, a supporto di uno show mai banale, curato nei minimi dettagli e dotato di un maxi schermo che proietta immagini psichedeliche. La terza e ultima parte del concerto è scandita dal tormentone “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang“, a cui fanno seguito “L’ombelico del mondo“, “Ragazzo fortunato” e per chiudere “Penso Positivo“, vero manifesto del Jovanotti pensiero.

L’esortazione a non mollare, a credere in un miglioramento che possa partire da una terra tanto martoriata, chiude una serata che difficilmente i fan siciliani potranno dimenticare. Dopo la prima volta a San Siro e la tappa romana all’Olimpico, anche Palermo ha beneficiato di un artista poliedrico, giunto ormai alla piena maturità, sia come paroliere che come musicista. Dalle impressioni della folla festante al termine della serata, l’artista di Cortona ha fatto ancora una volta centro, scagliando dal suo arco le frecce della genuinità e della generosità, concedendo ai tanti accorsi, più di due ore e mezza di buona musica, con una scaletta variegata e per tutti i palati. 

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