Italrugby, O’Shea: «Ora testa alla Georgia»

Dopo la disfatta contro l’Irlanda per 54-7 al “Soldiers Field” di Chicago, parla il coach della Nazionale, Conor O’Shea

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Primo test match per la Nazionale italiana rugby del novembre 20018, che ha visto l’Irlanda imporsi 54-7 al “Soldiers Field” di Chicago.

Al termine del match il commissario tecnico degli Azzurri, Conor O’Shea, ha dichiarato: «Alla fine del primo tempo abbiamo fatto un grande partita con opportunità per andare anche in meta più volte. Nella ripresa abbiamo regalato all’Irlanda la possibilità di ampliare il divario a loro favore. Parliamo dei momenti chiave: l’inizio del secondo tempo è uno di questi. Sono deluso per i nostri errori. In fase difensiva abbiamo fatto anche cose buone, ma non sono contento per altre situazioni. È importante il nostro recupero in vista della partita contro la Georgia a livello mentale e fisico. Il vero problema per noi sono stati i primi minuti del secondo tempo – continua. Abbiamo giocato contro la seconda squadra al mondo che ha sfruttato le occasioni che ha creato. Se rivedete la partita, la nostra difesa in tanti momenti è stata buona. Ma l’energia di ogni partita cambia, a seconda anche degli episodi. Noi dobbiamo lavorare molto su questi aspetti, cercando di migliorare mentalmente. Dobbiamo imparare a controllare noi stessi e cercare di avere equilibrio. Complimenti anche all’Irlanda che ha giocato un grande match con un grande Larmour. Ora testa alla prossima sfida», ha concluso O’Shea.

«Ad inizio secondo tempo non siamo stati molto attenti sui dettagli – ha esordito Michele Campagnaro, capitano nel match contro l’Irlanda – e abbiamo commesso errori che poi abbiamo pagato. Dobbiamo cercare di migliorare ciò che abbiamo sbagliato. Non siamo una squadra peggiore di prima ora, ma bisogna cambiare marcia. A livello personale sono molto dispiaciuto per alcuni errori. Serviranno per migliorarmi in futuro. Nel primo tempo abbiamo sfiorato la meta in più di un occasione oltre a quella che abbiamo segnato. Bisogna ripartire da ciò di buono che abbiamo fatto senza dimenticare le cose che non hanno funzionato» ha concluso il numero 13 azzurro.

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