ISIS: Le statue di Mosul erano copie, ma ciò non giustifica lo scempio

“Promozione dei valori e della virtù”, é questa la motivazione della distruzione della cultura, dell’arte e della tradizione che da secoli rappresentano i popoli che l’Isis cerca di eliminare e cancellare dalla faccia della terra in nome di un credo religioso.

Maometto sarebbe d’accordo a questo scempio e violenza? 

Sicuramente il video trasmesso ieri dall’Isis, dove a fondo immagine capeggiava la solita bandiera nera dello stato Islamico, non causa le stesse sensazioni delle scene in cui Muadh al Kassasbe, il pilota giordano catturato e poi arso vivo in una gabbia, così come non genera gli stessi sentimenti dei vari video di uccisione, tagliagola e cattiverie immani verso l’essere umano.

Ciò che genera é la consapevolezza che tutti noi abbiamo davanti dei barbari, degli ignoranti e delle persone molto, molto pericolose. Questi uomini incappucciati e vestiti di nero in nome di un’interpretazione propria della religione islamica, cercano di annientare tutto ciò che, a loro dire, non é “consono” al comportamento di un buon musulmano e la distruzione del museo di Mosul in Iraq, rientra in questo loro assurdo pensiero.

Anche il il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, ha commentato da New York, il dramma culturale che sta accadendo sotto gli occhi di noi occidentali:Dopo la violenza atroce sulle persone, ora la follia cieca e distruttrice dell’Isis sulle statue assire a Mosul, patrimonio di tutta l’umanita’“.

I jihadisti hanno diffuso uno dei soliti video di terrore con musica di sottofondo arabegggiante. Le immagini erano lo scempio del museo di Mosul con le statue prese a picconate, spintoni e distrutte anche con trapano. Il pensiero é corso a ciò che nel 2001 avevamo visto ad opera dei talebani: la distruzione dei Buddha di Bamiyan in due statue antichissime di cui una era alta 38 metri e l’altra 53 metri. 

Mosul è l’antica Ninive e nel museo ormai inesistente si trovava anche  una città un toro alato simbolo dell’antica divinità mesopotamica di Nergal. 

Se l’incomprensibile devastazione della Barcaccia a Roma, avvenuta dieci giorni fa a opera di tifosi olandesi ubriachi di alcool e goliardia cafona, ha causato sdegno italiano e internazionale, lo scempio a Mosul lascia perplessi e attoniti davanti a un comportamento illogico in nome di una guerra santa a sua volta illogica. 

L’uomo in questi secoli ha compiuto atti efferati, ma non pensavamo negli anni “civili” e tecnologici di vedere questi atti tipici di società inumane.

70 anni fa l’Olocausto ha lasciato dietro di se morte e terrore, come oggi succede con gli uomini dell’Isis verso i cristiani e verso l’occidente tutto. Può sembrare strano e ovviamente non vi é alcuna giustificazione o rimpianto, ma durante la II^ guerra mondiale come sempre è stato nelle guerre occidentali, la cultura é stata protetta e anche rubata per arricchirsi.

Loro, però, vogliono cancellare l’arte e la storia, perchè i jihadisti credono che dove vi sono statue vi siano solo “idoli” da cancellare.

Non sanno però che, anche se costringono i prigionieri a fingere conversione e adesione alla loro causa, la mente é incontrollabile e libera. Mai sarà possibile controllarla e prima o poi la giustizia sarà fatta.

Nel piccolo é accaduto anche ieri a Mosul: molte di quelle statue erano una copia, ma gli ignoranti uomini che le colpivano, non potevano saperlo o forse pensavano di spaventarci. Noi sappiamo che quando all’interno di sculture vi sono sbarre di ferro significa che sono falsi e rafforzare la tesi é stato anche l’esperto di archeologia dello University College of London, Mark Altaweel, secondo cui, solo una è sicuramente autentica. Le vere statue sono a BaghdadIn barba all’Isis.

 

 

 
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