Investor Day, l’Università di Catania a sostegno dell’imprenditorialità accademica

Dal 2004 al 2018 i laureati catanesi che hanno fondato un’impresa sono stati 7.188 su un totale di 85.285, pari all’8,4%. Giovedì 1 aprile start-up e spin-off nati nell’ateneo catanese incontreranno il mondo degli investitori istituzionali.

Un ponte fra il mondo del trasferimento tecnologico e quello della finanza per sostenere start-up e spin-off nati all’interno dell’Università di Catania.
E proprio l’ateneo catanese intende sostenere l’imprenditorialità accademica favorendo, grazie al primo Investor Day d’Ateneo in programma giovedì 1 aprile, il confronto con il mondo degli investitori istituzionali.
L’iniziativa, organizzata dall’Area della Terza Missione (ripartizione “Valorizzazione economica del Sapere scientifico”), rappresenta, dunque, un’importante e concreta opportunità di crescita per gli spin-off e le start-up nate nell’ateneo catanese.
Ad oggi sono 17 le spin-off dell’Università di Catania, cioè le iniziative di trasferimento tecnologico promosse da docenti, ricercatori e personale dell’ateneo anche in collaborazione con imprese private e multinazionali. E alcune di queste si sono già distinte a livello nazionale nel loro ambito di riferimento conseguendo importanti riconoscimenti come iCTLab. A livello nazionale, in base agli ultimi dati Netval, le spin-off del mondo della ricerca e delle università sono ben 1.700 e la Sicilia “pesa” per il 4%.
«Accanto all’imprenditorialità accademica, c’è anche quella studentesca – spiega il prof. Rosario Faraci, ordinario di Economia e Gestione delle imprese e delegato all’Incubatore di Ateneo, start-up e spin-off -. I dati recentemente resi noti da Almalaurea sono lusinghieri. Dal 2004 al 2018, i laureati catanesi che hanno fondato un’impresa sono stati 7.188 su un totale di 85.285, pari all’8,4%. Percentuale ben più alta rispetto alla media nazionale (7,1%) e la prima in Sicilia, confrontando i dati degli atenei di Messina (7,9%) e di Palermo (5,7%)».
«Esiste dunque un ecosistema dell’innovazione e delle start-up di cui l’Università di Catania è uno degli attori più importanti – aggiunge il prof. Rosario Faraci -. Nell’ultimo report di Start Up Blink, Catania è il nono ecosistema in Italia, ma è quello cresciuto di più nel corso del 2020. Il filone dell’imprenditorialità accademica e studentesca non si ferma però a Start Cup Catania e alle iniziative del circuito del Premio nazionale per l’innovazione che, proprio nella città etnea, nel novembre 2019 ha ospitato la finale nazionale con la partecipazione di più di 60 start-up».
L’Investor Day sarà aperto dal rettore Francesco Priolo e dalla prof.ssa Alessia Tricomi, delegato alla Terza missione, e vedrà alcuni primari venture capitalists italiani (Angels Cube, CDP Venture Capital, Entopan, Italian Angels for Growth, Progress TT e Vertis) incontrare nove fra spin-off e start-up dell’Università di Catania e valutare l’ipotesi di partecipazione al loro capitale di rischio. Le spin-off e start-up, selezionate con una call interna, sono CreationDose, Digital Atom, iCTLab, Mimesis, SEO TesterOnline, Testudoo, Tobesia, Weng, we.MitoBiotech e i loro rappresentanti illustreranno agli investitori alcuni progetti evidenziando eventuali fabbisogni di capitali di rischio per lo sviluppo delle proprie attività d’impresa.
Strutturata come vero e proprio “business meeting” per facilitare il contatto fra nuove imprese e investitori, l’iniziativa è ideata dal prof. Rosario Faraci, presidente del comitato scientifico di Start Cup Catania. Proprio la Start Cup Catania, la business plan competition organizzata dall’Ordine dei Commercialisti e dall’Università di Catania, in otto edizioni consecutive dal 2014 ha stimolato la nascita di 31 nuove imprese, di cui 14 sono start-up innovative iscritte nell’apposito registro del Ministero dello Sviluppo Economico. Ad oggi Start Cup Catania ha coinvolto 462 persone e ben 61 team imprenditoriali, la metà ha poi dato vita ad un’impresa.

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