Intervista a Roberto Giacchino

Roberto Giacchino: “sono nato in una famiglia di contadini…TUTTO NASCE PER GIOCO! Voglio creare un’ “agora’”!

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Oggi poniamo l’attenzione su un artista che ama soprattutto scolpire la grezza pietra e modellare il legno. Mi sovviene l’insegnamento di uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi: Aristotele  che diceva che già esiste dentro un pezzo di marmo di pietra o di legno, l’opera basta togliere il “surplus”! Roberto potrebbe raccontarci i suoi primi “passi” nel mondo dell’arte?

“Tutto nasce per gioco. Sono nato in una famiglia di contadini e di falegnami, quando tutto si creava a mano e con pochi arnesi. I giocattoli scarseggiavano e spesso si creavano o si inventavano. Con uno dei miei fratelli, Enrico, costruivamo aeroplani, macchine, trattori, o utensili vari. Poi sentivo il desiderio di creare personaggi, compagni di gioco che mi tenessero compagnia quando ero solo. La mia fantasia radiografava la materia, i massi che mi circondavano e i tronchi degli alberi. Con la fantasia mi catapultavo all’interno della materia e toglievo “U superchiu”.  La prima materia fu il legno, appunto, perché facilmente lavorabile con semplici coltellini. Da lì la passione irrefrenabile e l’entusiasmo per ogni figura che viene fuori dalla materia e che ancora conservo”.

Potrebbe descriverci il processo creativo della scultura dal bozzetto alla creazione definitiva dell’opera?

“Per pregio o per difetto, per la scultura non uso preparare bozzetti e tanto meno schizzi,  solo qualche segno con gli stessi scalpelli o sgorbie, poi tutto viene da se. Mi lascio guidare dalle forme che la natura offre. La natura è la madre delle arti”.

Picasso diceva che un’opera d’arte per passare alla storia deve essere perfetta in ogni centimetro quadrato ed io aggiungo che per essere perfetta in ogni sua parte va creata a quattro mani; quelle dell’artista e quelle della sua anima. Che cosa ne pensa sarebbe interessante sentire un suo commento?

“Quello che aiuta l’artista è principalmente la passione, associata alla intraprendenza, alla intelligenza e creatività insita nell’essere umano. La perfezione non vuol dire, per me, riproduzione di un’altra opera o figura e allora, perché significherebbe copiare. Un’opera può essere perfetta e non stimolare nulla, imperfetta e dire tanto, mi spiego: realizzo un’opera per comunicare, o cosa voglio suscitare. Se riesco a comunicare un sentimento a suscitare meraviglia o altro, allora l’opera è perfetta!”

Generalmente, credo che lei, Roberto, preferisce lavorare con la pietra o con il grezzo legno. Ma perché non usa anche altri materiali?

“Scolpire, dipingere o scrivere, per me significa evadere dalla quotidianità, dalla monotonia, ma anche dai problemi che la vita crea o ci creiamo. Significa comunicare, significa punto di incontro; significa dialogare con persone con le quali mai avrei avuto l’occasione di parlare, come sto facendo in questo momento. Se non avessi avuto questa passione e non l’avrei coltivata, forse mai, avrei parlato con Lei, come ho fatto con tanti altri. Credo nell’arte e credo nel bello che regala l’arte, come credo nei rapporti umani. Durante una conferenza tenutasi al castello Bordonaro di Cefalù, ho proposto al Presidente Del Parco delle Madonie dott. Angelo Merlino, quella di assumere periodicamente degli artisti (pittori, scultori) per realizzare opere d’arte permanenti e creare itinerari lungo i percorsi naturalistici del parco: Le sculture all’esterno, gli affreschi all’interno di tanti casolari abbandonati. La Regione Sicilia assume migliaia e migliaia di operai, per la forestazione, per gli incendi, o altro, bene: assumere per 51 o per 102 giornate degli artisti per realizzare opere d’arti, ma su progetti fatti da artisti, non dagli amici degli amici che si improvvisano artisti e deturpano l’ambiente, sarebbe una cosa meravigliosa, rendere ancora più belli i nostri territori già meravigliosi”.

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Lei è anche presidente dell’associazione “Cefalù, città degli artisti”. Sono lieta che, in un  prossimo futuro, sarò presente come curatrice artistica/presentatrice ad uno dei miei eventi di alta cultura che, in sinergia con voi Roberto, diventeranno nostri. Una bella idea quella di mettere insieme tante persone che sono spinte da un unico scopo: ARTE! Come è nata  questa sua iniziativa?

“Cefalù Città degli Artisti nasce da una mia idea e il nome prende spunto dal primo Simposio di Arte contemporanea, da me stesso ideato, svoltosi a Cefalù dal 3 al 7 settembre 2014. Di fatto l’associazione di artisti si era formata spontaneamente e solo in un secondo momento è stata formalizzata con uno statuto. Cefalù Città degli Artisti non vuole essere in competizione con le altre associazioni e fondazioni, ma è rivolta alla crescita sociale e culturale della comunità in cui è inserita, allo scambio di idee, alla piena e solidale collaborazione senza scopi di lucro, nella convinzione che da soli non si va da nessuna parte. La parola simposio è stata scelta non a caso, ma con l’intento di creare un incontro tra persone ed associazioni provenienti anche da ambienti culturali e sociali diversi. Lo scopo è quello di abbattere barriere, creando un’agorà ove ogni soggetto, fisico o giuridico, possa collaborare alla crescita artistica, umana e civica”.

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