Gianni Provenzano “grafica e sabbia”, 40 pagine da definire come dice lui. Il libro uscirà il prossimo anno.
Nato a Naro vive a Casteldaccia. Gianni Provenzano, fecondo artista, ama la grafica per esternare la sua dote innata di pittore.
La grafica è molto difficile come arte. Per poterla definire si potrebbe spiegare così: “ll termine grafica indica genericamente il prodotto della progettazione orientata alla comunicazione visiva. La conoscenza delle strutture portanti e delle strutture ..”Questa intervista è anche l’occasione per parlare di Casteldaccia, un ridente paese vicino Palermo, Casteldaccia (Castiddazzu in siciliano, denominata Castel d’Accia, è ubicata sulla costa tirrenica dell’isola siciliana a circa 18 km da Palermo, capoluogo della Provincia omonima e della Regione Siciliana. Il centro è costituito dalla Piazza Matrice su cui volgono le facciate dell’edificio della chiesa cittadina e il castello del Duca di Salaparuta, nonché una piccola cappella denominata Chiesetta. Sul litorale antistante si trovava la Torre di Gallo, oggi scomparsa, risalente al XVI secolo. L’urbanistica del paese si presenta irregolare, caratterizzata da strade strette ed abitazioni tipiche della tradizione siciliana. Negli ultimi anni è stata comunque – come la maggior parte dei centri siciliani – soggetta ad una progressiva riqualificazione urbanistica. È sede dell’antica e internazionalmente apprezzata casa vinicola Vini Corvo, nonché produttrice rinomata di pasticceria siciliana (particolarmente apprezzata la lavorazione della crema di ricotta) e di buccellati.
Gianni Provenzano è vero che ha scelto di vivere a Casteldaccia perché è lontana dalla “pazza folla” come dice lei. Il suo percorso artistico parte dai primi anni settanta. Ma qual è il premio che ha ricevuto che la rende molto orgoglioso del suo lavoro?
“Il più bel premio UNI nel 1973, croce d’argento Templari San Felice Circeo 1973”
Le sue opere si trovano anche presso enti pubblici dove?
“Le mie opere si trovano nella Prefettura di Palermo, nell’Ospedale Civico dove si può ammirare un pannello decorativo dal titolo ” Il cuore malato”, nel Museo di Monreale dove si trova un’opera del 2014, nel Comune di Castronovo di Sicilia e nella sede del sindacato CISL Palermo”.
Da quasi cinquanta anni la sua arte grafica fa parte ormai della sua vita, è una sua “esternazione ricorrente”, la sente quasi come un “figlio”…Ci vuole raccontare come è nata la sua amicizia con l’attore palermitano Gianni Nanfa che da anni collabora con lei?
“Col professore Gianni Nanfa e Bibi Bianca ci conosciamo dall’infanzia, loro scrivevano per il mio centro d’arte l’acquaragia 1972”
Parliamo adesso del suo libro. Questo lavoro editoriale ancora non è andato in porto, infatti il volume per adesso è soltanto di quaranta pagine, quando pensa che sarà terminato il suo lavoro?
“Il mio libro parla dei mie primi passi nell’ arte dal liceo artistico di Palermo a oggi”.
Perché l’ha voluto intitolare “grafica e sabbia”?
“Il titolo nasce dalla mia pittura su sabbia e la mia grafica artistica dalla china alla matita”.
Tre doti essenziali per essere un ottimo grafico?
“Per essere grafici ci vuole innovazione”
Consiglierebbe questo lavoro ai giovani? Pensa che questo tipo d’attività dia una reale possibilità di entrare oggi nel mondo del lavoro?
“Oggi è difficile per i giovani. Il centro d’arte nacque perché rifiutato dalle gallerie dell’epoca “tenutari autorizzati” come scrisse Bibi Bianca nel giorno dell’inaugurazione d’arte che si è svolto all’acquaragia 1972″.