Presentato a Taormina ‘Inside Out’, il nuovo capolavoro animato di Pete Docter che colora le emozioni.
La rabbia è un piccolo uomo quadrato e rosso, il disgusto è verde con lunghe ciglia, la paura è viola e longilinea, la gioia è gialla dagli occhi azzurri e dal sorriso aperto, e, infine, la tristezza è blu, coperta da una dolcevita a collo alto.
Stiamo parlando dei cinque protagonisti dell’ultimo capolavoro della Disney-Pixar, presentato Sabato al Teatro antico in occasione dell’inaugurazione della sessantunesima edizione del Taormina fest. ‘Inside Out’ è una meraviglia fatta di tecnica, colori e disegno, che dà corpo alle emozioni di una bambina e le governa i suoi stati d’animo e le sue pulsioni.
Questa la trama. Riley, 11 anni, subisce un trauma quando è obbligata a trasferirsi con la famiglia dal Midwest, luogo d’infanzia in cui è cresciuta, a San Francisco, ritrovandosi senza amici. L’umore peggiora di giorno in giorno, e i genitori, distratti dai problemi legati alla nuova casa, la trascurano. Riley decide così di fuggire per tornarsene da dov’era venuta.
Pete Docter, già regista di ‘Monsters & Co’, e di ‘Up’ che gli ha fatto vincere un Oscar, racconta nella pellicola distribuita dalla Disney, i sentimenti impegnati nel “quartier celebrale” della bambina.
Le emozioni dentro di lei, infatti, si mettono subito al lavoro, desiderose di guidarla attraverso i difficili ostacoli. Ma, si sa, un trasloco dalla città d’infanzia non è facile per nessuna bambina, e così, Gioia e Tristezza saranno relegate in un angolo remoto della mente di Riley, lasciando spazio a Paura, Rabbia e Disgusto. Gioia e Tristezza si avventurano in luoghi sconosciuti fra cui la Memoria a Lungo Termine, Immagilandia, il Pensiero Astratto e la Cineproduzione, nel disperato tentativo di tornare al Quartier Generale e da Riley.
Per Lasseter , genio dell’animazione di ‘Inside Out’, la pellicola che sarà distribuita in Italia il 16 settembre, è un nuovo passo nel mutamento del linguaggio dell’animazione iniziato nel 1996 con ‘Toy Story’: "L’animazione era praticamente morta, si faceva solo per la tv e per i bambini. Ma io amavo registi come Coppola, Scorsese, Spielberg, Lucas. Loro mi hanno ispirato, pensavo che volevo anch’io fare qualcosa di simile, cambiare il mondo dei cartoni animati".