Ingegneria idraulica e cambiamenti climatici, da lunedì ai Benedettini il workshop internazionale “Hydralab+”

Da martedì 25 settembre il gruppo di Ingegneria costiera del dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania ospita al Monastero dei Benedettini il workshop internazionale dal titolo “Hydralab+ Catania Event”

2010-02-19_monastero_benedettini

L’incontro, che proseguirà fino a venerdì 28 settembre, mira a fare il punto sullo stato di avanzamento della ricerca idraulica sperimentale finalizzata a trovare soluzioni innovative ed ecosostenibili per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il meeting è organizzato nell’ambito del progetto “Hydralab+ Adaptation for Climate Change”, finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma Horizon2020 per circa 10 milioni di euro in quattro anni. Il progetto vede la partecipazione di 33 enti di ricerca pubblici e privati europei, tra cui il Dicar dell’Università di Catania, che lavorano nel campo dell’idraulica fluviale, dell’ingegneria marittima, costiera e navale, della geomorfologia, dell’eco-idraulica, della biologia e della glaciologia.

Attualmente, infatti, i Paesi di tutto il mondo si trovano a dover fronteggiare le gravi conseguenze e le sfide poste dagli effetti dei cambiamenti climatici: innalzamento del livello del mare, eventi di piena fluviale senza precedenti, mareggiate più frequenti e più intense, con maggiori impatti sulle popolazioni che vivono lungo i corsi d’acqua e le coste. Per essere preparati per il futuro e per progettare solide ed efficaci soluzioni di adattamento ai cambiamenti climatici, a livello europeo si sente forte l’esigenza di aumentare le conoscenze nel campo della ricerca sperimentale idraulica e ambientale. La rete Hydralab lavora attivamente per colmare il divario tra scienziati, produttori di tecnologie di misurazione hi-tech, responsabili politici e utenti finali che possono contare sui risultati dei progetti.

L’evento Hydralab+ che si terrà a Catania, e che ancora una volta vede protagonisti ricercatori dell’ateneo etneo, con il coordinamento scientifico del direttore del Dicar Enrico Foti, ha lo scopo di permettere ai partner di confrontarsi sui risultati raggiunti fino ad oggi e di guardare al futuro per definire cosa sia ancora necessario fare al fine di rendere le infrastrutture di ricerca e i laboratori europei strumenti utili a dare risposte efficaci alle domande di sicurezza e affidabilità che il territorio e la società europea tutta chiedono a gran voce alla comunità scientifica.

Nel corso dei lavori avrà luogo anche un workshop a cui nterverranno tra gli altri anche il dott. Sergio Castellari, responsabile della Agenzia Europea per l’Ambiente, il dott. Brian McFall, ricercatore dell’US Army Corps of Engineers, la prof.ssa Ksenia Kosobokova dell’Istituto di Oceanologia dell’Accademia Russa delle Scienze, l’ing. Yoshiaki Kuriama direttore dell’Istituto di Ricerca Nazionale sui Porti e sugli Aeroporti Giapponese, il prof. Ole Madsen, professore emerito del Massachusets Institute of Technology, la dott.ssa Scarlett Vasquez dirigente dell’Istituto Nazionale di Idraulica Cileno, il dott. Un Ji, direttore del Centro di Sperimentazione Fluviale Coreano e la dott.ssa Feng Sun a capo della Cooperazione Internazionale del Dipartimento di Idrologia e Risorse Idriche di di Najing.

 

a Cognita Design production
Torna in alto