In pericolo la vita della Biblioteca Ursino Recupero di Catania

 Salviamo la Biblioteca Ursino Recupero (Catania)

 …questo il grido accorato di Caterina Papatheu e della dott.ssa Carbonaro Direttrice della storica biblioteca Ursino Recupero di Catania, patrimonio dell’Unesco

Il  Dipartimento e le Biblioteche riunite Civica e Ursino Recupero hanno sede  presso il Monastero dei Benedettini che per grandezza e magnificenza è il secondo monastero in Europa. 

Rita Carbonaro è la Direttrice della biblioteca Ursino Recupero di Catania, ospitata all’interno del complesso del Monastero dei Benedettini. Una biblioteca che è un ente morale il cui nucleo originario risale al 1115. 
Dal 2009 Rita è anche l’unica dipendente della biblioteca. Nonostante la biblioteca catanese sia una vera e propria istituzione culturale l’ultimo stipendio di Rita risale al marzo dell’anno scorso.
 
Nonostante Rita lavori da mesi senza stipendio e sia la sola dipendente, arriva puntuale ogni giorno. Non ha nessuno neppure per le pulizie. La buona volontà esiste, ma per quanto un’istituzione del genere può sopravvivere senza personale e senza pulizie?

Un magnifico scenario barocco in cui è ambientato il romanzo “I Viceré”, e che è incluso dall’Unesco nel 2002 nei Beni del Patrimonio dell’Umanità; è stato oggetto di puntate televisive nel 2012 su Sky e Rai Due e Rai Yo Yo per le attività ludiche che vi si svolgono.

La biblioteca “Ursino Recupero” di Catania, contiene 210 mila volumi e altri duemila testi antichi pregiatissimi. Oltre la dotazione libraria, ci sono volumi ed opuscoli a stampa del secoli XVIII-XX, 1696 pergamene (secoli XII-XIX), circa 2.000 manoscritti (tra i quali figurano numerosi codici), oltre 4.000 lettere, circa 2.000 disegni, 132 incunaboli, circa 4.000 cinquecentine, alcuni erbari del’700, circa 600 fotografie, un migliaio di stampe e fogli volanti, più di 4. 000 periodici. Dal 2002 la biblioteca, assieme al monastero dei Benedettini che la ospita, si fregia di appartenere al patrimonio mondiale dell’Unesco. Numeri che ne fanno la memoria storica della città, ma che non sono serviti a salvarla dai pesantissimi tagli alla cultura.

Sono una docente di lingua e letteratura greca moderna del Dipartimento di Scienze Umanistiche (ex Facoltà di Lettere) dell’Università di Catania e chiedo che venga accolto l’appello lanciato sul “Sole-24 ore” da Rita. Lo faccio perché credo che nelle biblioteche come queste si nasconde il segreto per interpretare il nostro passato e il territorio in cui nasciamo e ci formiamo. Se noi non investiamo in cultura, la cultura ci investirà col suo peso. E allora questa ci chiederà un giorno di pagare il conto senza che noi ne comprendiamo l’onere e la responsabilità lasciandoci schiacciati dalla rassegnazione, l’indifferenza, l’ignoranza.  Il futuro dell’Italia è la cultura perché è sempre stata la cultura la sua prima risorsa economica. Chiedo al Ministro della Cultura che questa Biblioteca venga salvata e valorizzata. Chiedo che a Rita venga pagato lo stipendio, che venga assunta una figura di accoglienza, ed un’altra che si occupi delle pulizie”. 
Caterina Papatheu

Ecco il grido di uno dei più importanti musicisti siciliani.

“Si spera di toccare il cuore per salvare questa meravigliosa biblioteca”
    Roy Paci

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