In Iran nasce il premio ‘Morte all’America’

Iiniziativa nata per difendere lo slogan-simbolo della rivoluzione islamica. In gara foto, poster, documentari e caricature. In palio 2.500 euro, venti volte il salario minimo iraniano

 

TEHERAN –  A Teharan si sta organizzando un festival artistico che ha come tema  “Grande premio Morte all’America“, si potrà partecipare con foto, poster e caricature  ma anche con documentari, video, motivetti, articoli e blog su internet. I temi da sviluppare sono 14, quelli che colpiscono sono “Perché Morte all’America?”, “Perché gli Usa non sono affidabili?”, “Gli Usa e i diritti umani” ma anche “Usa e islamofobia” e “Usa e Sionismo Globale”. A diffondere la notizia l’Agenzia Tasnim. il primo classificato riceverà l’equivalente di 2.500 euro, in pratica venti volte il salario minimo iraniano. La premiazione fissata è per il 7 dicembre. 

Il luogo è emblematico: l’ex ambasciata statunitense, chiamata “covo di spie“,  dove nel 1979, furono presi in ostaggio 52 componenti dell’ambasciata  furono presi in ostaggio da un gruppo di studenti islamici per essere liberati 444 giorni dopo. La crisi provocò la rottura delle relazioni tra Iran e Usa.

 L’organizzatore del Festival, Meisan Hassani ha annunciato che questo festival si svolgerà ogni anno.

L’iniziativa ha lo scopo di preservare lo slogan-simbolo, “Morte all’America” della rivoluzione e di riaffermare così i principi della repubblica teocratica, nata nel 1979 con la destituzione dello Shah Mohammad Reza Pahlavi. Una strada tutta in salita per il nuovo presidente Hassan Rohani, colpevole, per l’ala più conservatrice, d’aver avviato storici contatti ufficiali bilaterali con gli Stati Uniti.

 

 

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