“Il voto italiano non indica un chiaro vincitore mentre Berlusconi cresce”

Il Wall Street Journal scrive “Le elezioni parlamentari italiane  non hanno prodotto un chiaro vincitore, bloccando le chance di formare un governo stabile e confermando i peggiori timori degli investitori”

Pareggio al fotofinish!
Tutti hanno vinto, tutti hanno perso, tutti hanno pareggiato …
Il Teatro – quasi comico – Italiano della politica trionfa (complici Noi) 

Il voto italiano non indica un chiaro vincitore mentre Berlusconi cresce“, è il titolo dell’edizione online del Wall Street Journal. “Le elezioni parlamentari italiane – scrive il quotidiano finanziario – non hanno prodotto un chiaro vincitore, bloccando le chance di formare un governo stabile e confermando i peggiori timori degli investitori sul fatto l’instabilità politica in Italia potrebbe ancora una volta scuotere l’Europa“.

Insomma le elezioni politiche 2013,  per il prestigioso quotidiano Usa, restituiscono un risultato inconcludente che potrebbe significare un ritorno alle urne tra pochi mesi. Risultato che si è strutturato via via in un crescendo di suspense e perplessità,  non solo per l’affluenza in calo: per il Senato ha votato il 75,2% degli italiani, per la Camera il 75,17%, ma per l’inaspettata scalata della colazione di Berlusconi(Pdl) che tiene ancora sospesi i risultati finali. Con oltre il 90% dello scrutinio non si profila ancora una maggioranza ben delineata ed è testa a testa tra Bersani e Berlusconi.

Sembrava una vittoria netta quella consegnata dagli instant poll al centrosinistra, poi la rimonta del Pdl nello scrutinio che gli farebbe conquistare la maggioranza al Senato. Saranno i risultati reali a stravolgere lo scenario con un sostanziale pareggio che si gioca tra il filo di un punto tra la coalizione di Bersani e Berlusconi.
Il Movimento 5 Stelle al 25,5%, la coalizione di Scelta civica per Monti al 10,6%, lista Ingroia e Giannino fuori dal Parlamento. “E’ evidente che si presenta un problema molto serio per il Paese – afferma Fassina -. Se lo scenario è confermato ci saranno non pochi problemi e un probabile ritorno alle urne per problemi di ingovernabilità“.

Insomma, non sono solo i mercati a ballare perché è impossibile immaginare una grande colazione alla guida del paese. E nemmeno a voler fare esercizio di fantasia si può immaginare un dialogo tra il Pd e Grillo, o Berlusconi e Monti o il Movimento 5 stelle e Berlusconi. Con questi numeri  è verosimile andare a elezioni anticipate perché destra e sinistra si eguagliano e l’antipolitica grillina è la terza forza. Mancano ancora mille sezioni da scrutinare alla Camera e poco dopo la mezzanotte Bersani ufficializza con un tweet in rete: “Centrosinistra ha vinto Camera ed è avanti a Senato. Gestiremo responsabilità che #elezioni 2013 ci ha dato nell’interesse dell’Italia”.
Infatti con un vantaggio di circa 140 mila voti alla Camera, il centrosinistra godrà del premio di maggioranza e riuscirà a garantirsi 340 seggi a Montecitorio. Situazione diversa a Palazzo Madama dove la maggioranza del centrosinistra è risicata, garantita a malapena dal successo della coalizione guidata da Bersani in Piemonte.

Dato che ha ribaltato le previsioni precedenti e attribuito, con molta probabilità, 113 seggi al centrosinistra, 114 al centrodestra, 16 alla coalizione Lista Civica con Monti che dovrebbe allearsi con il centrosinistra e 58 al Movimento 5 Stelle. Quanto durerà il prossimo governo con questi numeri? A dar retta ai segnali che arrivano dalle borse, lo Spread ha già bocciato questi risultati sebbene già “drogati” dalle alchimie del Porcellum pensate per attribuire stabilità al sistema ed espellere eventuali liste realmente alternative.

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