Il punto… sul campionato di Formula 1

Coppie vincenti, fra difficoltà caratteriali, mediatici e di motore. Analisi attenta e precisa di cosa sia successo nel  mondo della Formula 1 nel 2014

Quest’anno in Formula 1 sono approdati i motori turbo con il loro rombo poco rumoroso ed hanno fatto capolino anche le forme strane dei musi delle monoposto, a aspirapolvere, a tricheco e, chi a formichiere. C’è chi parla di Power Unit (corpo motore), Fric (corpo sospenzioni), Brake wire white (corpo frenante) e risparmio di carburante… e tanto altro che ridimensiona le qualità ed abilità del pilota, declssandoli a tassinari volti a consumare meno carburante, a danno dello sport automobilistico, che rende sempre meno interessanti le gare di formula uno.

Quest’anno la Ferrari non ci sta regalando quelle emozioni che ogni tifoso si aspetta e spera, a parte  il terzo posto del GP della Cina e il secondo posto del GP d’Ungheria conquistati dall’irriducibile Fernando Alonso, a cui si da il merito di portare questa vettura  ben oltre il suo limite. Purtroppo, la F14-T, non è nata sotto i migliori auspici, tant’è Stefano Domenicali, storico team Principal, dopo 7 anni si è dimesso e sostituito dai vertici di Maranello dal manager italiano Marco Mattiaci, figura già presente in casa Ferrari come amministratore delegato dell’area nord.  Mattiaci sta tentando, mese dopo mese, di dare una consona dimensione al team, cercando di riorganizzare tutto l’organigramma generale della casa del cavallino. 

 Parliamo della Mercedes, team leader delle classifiche costruttori e piloti e delle loro monoposto, hanno focalizzato il loro punto di forza nel propulsore, evoluto paradossalmente dall’ingegnere italiano ex Ferrari, Aldo Costa. La Mercedes domina senza rivali il campionato, ma ciò non giova allo spettacolo, anche se la vettura tedesca  è poco affidabile poiché pur essendo molto veloce, allo stesso tempo, è anche molto fragile. Alcune scelte dubbie, dei vertici del team sulla gestione delle gare e dei suoi piloti hanno innescato indirettamente la nascita di una fortissima ed avvincente rivalità tra due amici, ora avversari in pista, ovvero, tra il blasonato britannico Lewis Hamilton, già campione del mondo F1 nel 2009 e, il tedesco Nico Rosberg, figlio del più noto Keke che ha vinto il mondiale F1 nel 1982.

 Probabilmente proprio perché la stagione 2014 non sta regalando nel suo complesso  tanto interesse, ci si concentra su questa rivalità tra compagni di squadra, ovvero “Rivali di squadra”, considerando che il confronto con il compagno di box è sempre quello a cui ogni pilota fa riferimento, di certo, quello che sta accadendo ai due alfieri della casa di Stoccarda, fa discutere gli appassionati oltre che gli addetti ai lavori. La vittoria finale tra i due non si sta disputando solamente in pista, ma anche fuori dalla pista con una forte guerra psicologica di cui i vertici del team Mercedes fanno fatica a controllare.        Nessuno dei due vuole perdere o arrivare secondo. Nico Rosberg è un ottimo pilota, che nel confronto con Hamilton sta avendo dei risultati più costanti rispetto all’Inglese che è molto più veloce del tedesco, ma viene rallentato da rotture meccaniche non imputabili a lui, ma che suscitano sul pilota inglese molti dubbi e poca fiducia sul team tedesco, che magari si pensa possa favorire il pilota di pari nazionalità.         Ed è proprio questa situazione che ricorda una vecchia e storica rivalità che nacque a fine anni 80’, tra altri due ‘’Rivali di squadra’’, ovvero Ayrton Senna e Alain Prost,  il primo più simile ad Hamilton il secondo a Rosberg.

Certamente questa rivalità è incentivata dal fatto che i due alfieri Mercedes si stanno contendendo il titolo mondiale, ma in tutte le altre squadre la situazione non è poi tanto diversa, anche se lontani dai riflettori. Un esempio è la Williams dove il più esperto Felipe Massa, ex Ferrari, si contrappone al più giovanissimo, soli 24 anni, ed arrembante finlandese Bottas, che nel confronto è molto più veloce e costante, rispetto allo sfortunato pilota brasiliano che nelle ultime 4 gare ha visto la bandiera a scacchi solo una volta in Ungheria e nelle precedenti  gare è stato tamponato alla prima curva dopo la partenza.

Ma quello che fa più scalpore è quanto accade in casa del Team Campione del Mondo in carica, la Red Bull Racing che non sta attraversando come la Ferrari un’ottima stagione, ma quello che ci interessa è il confronto tra i due piloti, il primo è il campione in carica e, 4 volte campione del mondo Sebastian Vettel ed il suo nuovo e giovane compagno Daniel Ricciardo, australiano di note origini italiane, di padre calabrese e madre siciliana. In tutte le gare fin qui disputate emerge inaspettatamente, un dato rilevante, ovvero il ridimensionamento della figura di Vettel, che ha messo in risalto le grandi capacita del pilota australiano, sia dal punto di vista puramente prestazionale sia anche che psicologico, perché Daniel sta guidando molto bene, mettendo a dura prova il campione del mondo in carica. Ciò emerge dalle due vittorie in questa stagione una in Canada e, l’ultima pochi giorni fa, nel GP Ungheria, superando a due giri dalla conclusione della gara, con molta sicurezza e caparbietà, due ossi duri come Hamilton e Alonso, piloti difficili da sorpassare. Ricciardo sicuramente è considerato la sorpresa di questo campionato, non solo perche è l’unico pilota ad aver tolto la vittoria alle monoposto Mercedes, ma anche perché ad ogni gara dimostra sempre più le sue doti da grande pilota, aumentando la propria autostima a differenza del suo compagno di squadra, che in questa fase di difficoltà tecnica,  attraversata dal suo team, è chiamato a riprendere le redini della squadra e portarla al più presto alla vittoria.

Sarebbe molto interessante parlare della coppia Ferrari, Raikkonen e Alonso, con caratteri diametralmente opposti, il primo freddo ed insensibile a quello che accade intorno a lui dal punto di vista puramente mediatico, allo scopo di concentrarsi di più sulla guida della sua vettura, l’altro, nonostante le difficoltà delle prestazioni del mezzo molto limitato, sta dimostrando di essere un pilota di grande carattere, ma anche di possedere una ottima destrezza di guida.

Purtroppo fino a quando questi due piloti lotteranno per un modesto piazzamento a punti, in Ferrari rimarranno immutati la tranquillità e gli equilibri del box,  ma se la situazione dovesse evolversi in futuro, ed accadere quello che oggi avviene in casa Mercedes, i rapporti non sarebbero così distesi.  

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