Il meteorite russo, una condrite ordinaria

Contiene  ferro, zolfo e ossigeno

Il 15 febbraio di quest’anno sugli Urali  dei frammenti di un meteorite sono caduti nella regione di Cheliabynsk, causando danni alle cose piuttosto che alle persone, ne sono rimaste ferite circa 1000. La forza d’urto è stata paragonata a circa 30 bombe nucleari del tipo lasciato cadere sulla citta di Hiroshima durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli scienziati hanno svelato che i frammenti provengono  da un meteorite, cioè una condrite ordinaria, quindi uno degli oggetti più antichi del Sistema Solare. Contiene un minerale chiamato olivina, composti di zolfo e ossigeno, e il 10% circa di ferro. E’ quanto risulta dai primi esami su 53 frammenti raccolti a terra, tutti molti piccoli, del diametro compreso fra 0,5-1 centimetri. Il contenuto dei frammenti è simile agli oggetti che popolano la fascia principale di asteroidi.
Adesso sono a lavoro i sommozzatori che da giorni esplorano i fondali del lago di Chebarkul e avrebbero localizzato il punto di impatto del più grande frammento del meteorite. Secondo quanto pubblicato dall’agenzia TMNews, nella melma che ricopre il fondo del lago, riferisce Rossiskaya Gazeta, c’è un buco, una sorta di mini-cratere, che lascerebbe pochi dubbi. Ora entreranno in scena degli scienziati, in arrivo a giorni da Ekaterinenburg, con il compito di fotografare e mappare i fondali dello specchio d’acqua diventato famoso per il buco di sei metri sulla superficie ghiacciata, probabile conseguenza dell’impatto del bolide. Secondo gli esperti, nel lago si trova un oggetto con una massa tra i 200 e i 500 chilogrammi.
Per ora il frammento più consistente ritrovato – un chilogrammo in tutto – è minuscolo rispetto al volume ipotizzato per il meteorite al momento dell’ingresso nell’atmosfera.

 

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