Ieri sera Teatro Metropolitan gremito per lo show “… E adesso la Pubblicità!”

La “Bedda Catania” ai tempi della crisi: applausi per l’acuto umorismo di Giuseppe Castiglia

CATANIA – «Che bedda Catania!». È la chiave di lettura del suo acuto umorismo, quello che ieri sera (3 gennaio) ha interamente gremito il Teatro Metropolitan di spettatori, applausi e risate. Giuseppe Castiglia, tra i più amati comici siciliani, ha esordito il nuovo anno con un’attesa performance live, augurando ai fan e a tutti i catanesi di affrontare il 2015 con il sorriso. Perché in tempi di crisi – parola che lo showman ha saputo brillantemente rivestire di comicità – il popolo etneo non può e non deve perdere il proprio modo naturale di guardare alla vita.

Per scavare con divertimento nei pensieri di Catania e della sua gente Castiglia ha scelto il tema della pubblicità. Dagli stereotipi di donna ai supereroi, dai prodotti civetta dei volantini commerciali agli slogan dei manifesti, passando per “il caffè in paradiso”: tutto è stato bersaglio di esilaranti e spensierate battute. Così come la satira incalzante sui testimonial vip delle réclame: Alessia Marcuzzi e i problemi di stitichezza, Antonio Banderas e la vita in campagna, Rocco Siffredi e le esplicite allusioni – solo per citarne alcuni – fino al culmine della comicità con la parodia dei personaggi di Beautiful.

L’arte pubblicitaria ha fatto quindi eco in quella teatrale, come ha sottolineato il produttore dello spettacolo Francesco Grasso, direttore di Areamanager.tv: «Fin dal passato molti artisti hanno lavorato per la pubblicità e con la pubblicità – ha detto – nel contemporaneo si assiste inoltre alla presenza di pubblicità nella sfera artistica al punto da essere esposte nei musei, tra cui il Louvre. Questo, assieme al fenomeno di réclame che diventano miti, denota la derivazione di questa disciplina dall’arte e l’uso dei registri propri dell’arte visiva, nonostante la finalità sia quella di vendere».

Giuseppe Castiglia – accompagnato sul palco dal dj Gianfranco Comis – ha poi continuato il cabaret con le sue immancabili barzellette, in cui il protagonista prediletto è Saro Falsaperla, il catanese per eccellenza. Due le fonti da cui il comico etneo attinge: quella reale della Fera O’ Luni e della Pescheria, e quella irreale, come gli animali parlanti. Lo showman riesce a far ridere con benefica leggerezza sulle diverse situazioni che l’uomo e la donna si trovano ad affrontare: l’emigrazione, il rapporto di coppia, il desiderio di fortuna, e perfino l’improbabile incontro con gli alieni interamente recitato nei panni del personaggio Jonathan Spinello.

A punteggiare la serata anche i quattro spot ideati e girati da Castiglia per gli sponsor che hanno contributo alle spese dello spettacolo, dando così concretezza alla formula sperimentale del pubblishow che ha consentito di ridurre la cifra del biglietto d’ingresso. Infine, all’apertura e chiusura del sipario, agli estremi del percorso umoristico, il comico ha voluto dare spazio alla poesia. All’inizio un coro di bambini, quello delle Voci dell’Arcobaleno della scuola Sette Note di Acireale, diretto da Giusy Nicotra. Alla fine la personale dedica con tre quartine alla più bella e amata donna di Catania, Sant’Agata.

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