Idee tecnologiche dai giovani …per un mondo più pulito!

ROMA – Presentate al concorso internazionale di “Marevivo” le migliori idee “pulite” per lo sviluppo delle isole minori italiane. Tutto all’insegna delle energie rinnovabili

Taxi-boat ad energia solare ed eolica, pontili elettrici ed un faro autosufficiente e bioclimatico riconvertito ad osservatorio. Queste sono solo alcune delle idee premiate al Maxxi di Roma, in occasione del concorso internazionale di Marevivo “Sole, vento e mare – energie rinnovabili per le isole minori e le aree marine protette italiane“.

L’iniziativa, arrivata alla terza edizione, è volta a premiare le migliori idee e proposte progettuali mirate all’efficienza, al risparmio energetico e all’innovazione, spiega l’associazione ambientalista. Tanti i progetti premiati, in gran parte  presentati da giovani ‘talenti’ nati dopo il 1980. Quattro le categorie all’interno del concorso: mobilità sostenibile, aree portuali, edifici e – per la prima volta nel concorso – anche i fari. ‘Il mare assorbe un terzo dell’anidride carbonica del mondo: anche Marevivo doveva fare qualcosa per la risoluzione di questo problema’, ha dichiarato il presidente dell’associazione, Rosalba Giugni, spiegando i motivi che hanno spinto nel 2008 alla creazione del progetto, che ormai si ripropone ogni anno. L’obiettivo dell’associazione ambientalista ora è di stabilire rapporti con le imprese in modo tale che i progetti premiati possano diventare realtà.

Progetti tutti “made in Italy”, che sfruttano le energie solare, eolica e marina nel rispetto del paesaggio.

CATEGORIA MOBILITÁ

– Primo Premio: ‘Beeboat‘ – Servizio di ‘taxi-boat’, volto ad un miglioramento della mobilità nell’isola di Ponza (Latina). Il progetto prevede l’utilizzo di piccoli gozzi elettrici, alimentati da energia prodotta e immagazzinata da una serie di stazioni di ricarica, che sfruttano energia solare ed eolica.

– Secondo Premio: ‘Hydrogen2Boat‘ – Sistema di propulsione ad idrogeno per una barca a vela. L’idea vede trasformata l’energia prodotta da sole, acqua e vento in idrogeno (attraverso il processo di elettrolisi), che viene accumulato per alimentare le cella a combustibile per la propulsione elettrica o per il fabbisogno interno della barca.

– Terzo Premio: ‘Freedom Power‘ – Struttura galleggiante modulare finalizzata alla nautica, che produce energia elettrica con lo sfruttamento simultaneo del moto ondoso, dell’energia del vento e del sole.

CATEGORIA – AREE PORTUALI

– Primo Premio: ‘PER- Pontile Ecologico Reversibile‘ – Pontile galleggiante, modulare e componibile, in grado di potenziare ‘temporaneamente’, durante i periodi di maggiore affluenza turistica, strutture portuali, incrementando anche i servizi offerti grazie alle fonti di energia ‘pulite’.

– Secondo Premio: ‘Ecoisola‘ – Progetto sulla gestione dei rifiuti destinati alla raccolta differenziata. La struttura, con un compattatore e un tritavetro al suo interno, alimentati dall’energia solare prodotta in loco, è in grado di ‘chiamare’ il servizio di smaltimento solamente quando è necessario.

– Terzo Premio: ‘Asteroidea‘ – Boa galleggiante in grado di fornire servizi alle imbarcazioni (anche in ottica di una riduzione del traffico portuale nei periodi di punta), attraverso lo sfruttamento dell’energia solare ed eolica.
CATEGORIA – EDIFICI
Cannizzo Blu’ – Modulo fotovoltaico “invisibile”, nascosto all’interno di una struttura di finte canne di bambù, che richiama le caratteristiche incannucciate che si vedono nei terrazzi delle case delle isole minori.
CATEGORIA – FARI

 ‘Sotto una nuova luce’ – Riqualificazione energetica e funzionale del faro di Strombolicchio – la piccola isola vulcanica delle Isole Eolie – con la creazione di uno spazio ricettivo energeticamente autosufficiente, attraverso l’adozione di sistemi attivi e passivi per la produzione di energia, incentrati su solare ed eolico. Elemento caratterizzante del progetto è l’istallazione di una turbina eolica ad asse verticale che, sostituendo il ballatoio della lantarna, garantisce la produzione di energia, mantenendo intatta la forma originaria del faro. La produzione di energia è garantita anche dal posizionamento di un impianto fotovoltaico sul versante sud della terrazza prospicente il faro. Un distillatore garantisce anche la produzione di acqua dolce per l’unità abitativa, resa calda – ad uso sanitario – da un impianto solare termico con collettore di accumulo integrato. Anche il risparmio energetico, però, è stato garantito, grazie ad un “roof pond”, un sistema solare a guadagno indiretto, capace di auto-regolare la temperatura all’interno dell’ambiente, di una serra solare a guadagno isolato e di una torre di ventilazione, che sfrutta la forma del faro, senza danneggiarne l’estetica. La riconversione del Faro è stata redatta dagli architetti liparoti Luana Biviano e Ivan Laquidara. ‘L’intervento di rifunzionalizzazione del faro nasce dalla volontà di sfruttare appieno le potenzialità produttive dell’“elemento faro”, senza rischiare di comprometterne la forma. Nello specifico, la nostra proposta prevede la creazione di uno spazio ricettivo energicamente autosufficiente grazie all’applicazione di diverse tecnologie ecosostenibili. Il fine ultimo del progetto è quello di coniugare l’unicità del luogo con la creazione di uno spazio semplice ed elegante, che possa garantire una buona accoglienza, nel pieno rispetto della natura’, hanno dichiarato i due progettisti. I criteri della “architettura bioclimatica” sono stati alla base del progetto: utilizzando fonti di energia rinnovabile, sono riusciti a ideare qualcosa capace di coprire il fabbisogno energetico totale dell’edificio, incrementandone il comfort ambientale.

Una menzione speciale dalla giuria è andata a ‘Jellyfish‘, una avveniristica struttura “offshore”, in grado di catturare energia dal moto ondoso e concepita per essere allacciata alla rete elettrica sulla terra ferma. A progettarla è stato Andrea Guarrera.

a Cognita Design production
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