Guerra del Vietnam: l’intelligence americana spiava Luther King e Cassius Clay

La Nsa alla fine degli anni Sessanta spiĆ² ben 1650 cittadini, naturalmente quelli contrari al conflitto in Vietnam. E’ emerso dalla pubblicazione di documenti declassificati da parte della George Washington University.

Dopo trentotto anni dalla fine della guerra del Vietnam, che causĆ² migliaia di morti, ĆØ emerso che la National Security Agency (Nsa), cioĆØ l’agenzia americana sulla sicurezza nazionale, spiava tutti gli uomini contrari a quel conflitto come Martin Luther KingĀ  e Muhammad Ali a renderlo noto la pubblicazione di documenti declassificati da parte della George Washington University, o meglio da parte del dipartimento dell’ateneo che si occupa di controllare le operazioni segrete del governo.

Secondo i documenti, tra il 1967 e il 1973 la Nsa portĆ² avanti un programma di intercettazioni soprannominato “Minareto”, attraverso il quale monitorava le comunicazioni internazionali di 1.650 cittadini americani, tra cui il leader della lotta per i diritti civili, il pugile, ma anche giornalisti del New York Times e del Washington PostĀ  e due senatori. Questa inchiesta era emersa giĆ  nel 1975, ma non si conoscevano i nomi.

Pare che Martin Luther King entrĆ² nella ā€œwatch listā€ di Minareto nel 1967 per varie ragioni: uno dei suoi consiglieri era Stanley Levison, ex membro del partito comunista americano. Il reverendo era sempre stato un oppositore della guerra in Vietnam: le sue telefonate furono intercettate fino al giorno in cui fu assassinato a Memphis, Tennessee, nel 1968. Tra i nomi eccellenti anche quelli di JaneĀ  Fonda e Tom Hayden, Kathy Boudin e il militante nero Stokey Carmichael.

Questa inchiesta ĆØ stata definita, anche da alcuni funzionari della Nsa, come indicano i documenti ora resi pubblici, “indecorosa, se non del tutto illegale”.

Quindi, attenzione siamo tutti sotto la lente del Grande Fratello!

 

 

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