Google: Garanti UE, nuove regole privacy non sono adeguate

La societa’ di Mountain View ribatte: ”La nostra informativa rispetta la legge”

ROMA – Le nuove regole sulla privacy decise da Google non sono adeguate a tutelare gli utenti europei. Lo affermano i Garanti UE per la protezione dei dati personali che hanno chiesto alla societa’ di Mountain View di farsi parte attiva nella tutela della privacy e di rendere conforme alla Direttiva sulla protezione dei dati personali le nuove regole, operative dallo scorso marzo. La nuova ”privacy policy”, adottata unilateralmente da Google, consente alla societa’ di incrociare in via generalizzata i dati degli utenti che utilizzano qualsiasi servizio (da Gmail a YouTube a Google Maps solo per citarne alcuni). La lettera inviata a Google, sottoscritta dai Presidenti di tutte le Autorita’ per la protezione dei dati personali dell’UE, Italia inclusa, conferma le forti preoccupazioni espresse nei mesi scorsi sui possibili rischi per la privacy degli utenti europei derivanti dall’attivita’ di combinazione dei dati. Sono numerosi infatti i profili di criticita’ emersi dagli accertamenti, condotti anche con la collaborazione di Google, e ”permangono – come scrivono i Garanti UE – alcune aree grigie”. Google usa i dati degli utenti raccogliendoli ”in maniera massiva e su larghissima scala, in alcuni casi senza il loro consenso, conservandoli a tempo indeterminato, non informando adeguatamente gli utenti su quali dati personali vengono usati e per quali scopi, e non consentendo quindi di capire quali informazioni siano trattate specificamente per il servizio di cui si sta usufruendo”. Le Autorita’ raccomandano a Google di adottare rapidamente una serie di garanzie a tutela della privacy degli utenti. Mountain View dovrebbe, in particolare, inserire informative privacy all’interno dei singoli prodotti, anche mediante dispositivi informatici; fornire informazioni accurate riguardo ai dati piu’ a rischio, come quelli sulla localizzazione e quelli sui pagamenti on line; adattare le informative alle tecnologie mobili. Google dovrebbe chiarire agli utenti, inoltre, ”le finalita’ e le modalita’ di combinazione dei dati tratti dai vari servizi forniti e mettere quindi a punto strumenti per consentire agli utenti un piu’ stretto controllo sui propri dati personali”. A tale scopo, i Garanti raccomandano alla societa’ di adottare meccanismi semplificati di ”opt out” (opposizione al trattamento dei loro dati), sia che l’utente sia iscritto o meno ad un servizio, e di ottenere il consenso espresso degli utenti all’incrocio dei dati. L’Autorita’ Garante italiana, che ha incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti di Google, sta seguendo con grande attenzione gli sviluppi della questione. ”Google tratta i dati di milioni di utenti sparsi nel mondo i quali non sempre sono consapevoli dell’uso che viene fatto delle loro informazioni personali. Per questo e’ indispensabile che operi in modo corretto e nel rispetto dei diritti fondamentali, cosi’ come riconosciuti dall’Unione europea” afferma il presidente dell’Autorita’ italiana, Antonello Soro. ”L’azione coordinata delle Autorita’ europee svolta nei confronti di Google rappresenta in questo senso un messaggio importante ai grandi colossi della rete affinche’ accettino la sfida di una nuova policy piu’ responsabile e attenta alla dignita’ delle persone”. Intanto, la societa’ di Mountain View si dice fiduciosa che l’informativa rispetti legge UE. ”Abbiamo ricevuto il rapporto e lo stiamo esaminando in queste ore. Le nostre nuove regole sulla privacy dimostrano il nostro impegno costante nel proteggere le informazioni dei nostri utenti e nel creare prodotti utili. Siamo fiduciosi che le nostra informativa sulla privacy rispetti la legge Europea”, spiega Peter Fleischer, Global privacy counsel di Google. (Fonte: Asca)

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