Gli Stati Uniti hanno commesso crimini di guerra

Amnesty International e Human Rights Watch hanno le prove che gli Stati Uniti hanno commesso crimini di guerra in Pakistan, Afghanistan e Yemen

Le organizzazioni Amnesty International e Human Rights Watch sostengono, in due report pubblicati ieri, che gli Stati Uniti hanno commesso crimini di guerra durante i bombardamenti con i droni in Pakistan, Afghanistan e Yemen. Le due Ong accusano Washington di aver violato le linee guida sui droni stabilite dal presidente Obama a maggio del 2013.

Entrando nei particolari, Amnesty International ha esaminato 45 attacchi compiuti tra il gennaio del 2012 e l’agosto del 2013 nel Waziristan del Nord, una regione del Pakistan: nell’ottobre del 2012 Mamana Bibi, una donna di 68 anni, è stata uccisa mentre raccoglieva ortaggi nel terreno di famiglia; due mesi prima 18 contadini, tra cui un ragazzo di 14 anni, sono stati uccisi in un attacco contro un piccolo villaggio vicino alla frontiera con l’Afghanistan, in entrambi i casi la Cia ha definito le vittime dei “terroristi”, ma le ricerche di Amnesty proverebbero che invece si tratta di civili.

Il report di Human Rights Watch riguarda invece sei attacchi compiuti in Yemen tra il 2009 e il 2013, in cui i droni sorvolavano i cieli yemeniti per uccidere dei presunti terroristi. Il risultato è stato a dir poco devastante: le operazioni hanno causato vittime civili, hanno colpito obiettivi non militari o causato indirettamente delle vittime civili.

Se le due Organizzazioni non governative avessero ragione, scrive il Guardian, è messa sostanzialmente in dubbio la precisione dei droni nell’individuare e colpire gli obiettivi giusti. Gli Stati Uniti hanno più volte affermato che le vittime civili durante le operazioni con i droni sono stati pochissimi perché condotte “nel rispetto del diritto internazionale”.

Nel video qui sotto alcune interviste realizzate da Human Rights Watch in Yemen

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