“Gli scappati di casa”. Storia semiseria della fondazione di Zancle, il nuovo libro di Morgana Mazzù

Dopo la pubblicazione dei primi due romanzi ecco in libreria e su internet il terzo libro della scrittrice messinese Morgana MazzùCopertina

Archeologa di professione ma con la passione innata di scrivere libri, Morgana Mazzù ha portato a termine la sua terza opera letteraria. In possesso di una formazione classica, avendo con merito frequentato il Liceo Classico Maurolico di Messina, ha scritto un libro sulla fondazione di Zancle.

All’alba della fondazione di una delle più importanti colonie greche di Sicilia, due uomini si incontrano e si scontrano, mettendo in campo tutti i loro retaggi culturali e personali. Sullo sfondo, il tentativo di una convivenza con la popolazione indigena non da tutti ben vista, finché non si mette in mezzo una giovane donna. Integrazione, femminismo, diversità, sacralità, rispetto per la terra e per i suoi ritmi. Una storia in chiave delicatamente ironica, una vicenda particolare che aspira all’universale.2

Chiediamo all’autrice Morgana Mazzù come è nata l’idea per questo libro il cui titolo è Gli scappati di casa. Storia semiseria della fondazione di Zancle e che si trova già nelle librerie e anche su internet…

In realtà il titolo è nato perché dovevo nominare il file e poi il titolo è rimasto semplicemente così…alcune cose nascono per errore. Era un file momentaneo che mi chiedevo come chiamarlo e poi con la casa editrice, la Yorick di Patti,  alla quale piaceva questo titolo, abbiamo pensato di lasciarlo così e poi io ho aggiunto il sottotitolo.

E’ il terzo libro…quali gli atri due?

Il primo, “Vento di greco”, l’ho scritto nell’estate del 2003, fra i 17 e 18 anni, edito da Armando Siciliano; il secondo, “Andreios lo straniero”, nel 2012 edito dalla Yorick di Patti mentre il terzo libro,“Gli scappati di casa”, l’ho scritto nel 2020 (febbraio-marzo) in piena pandemia.

Devo dire che questo è l’unico libro che, nella stesura, mi è uscito in 20 giorni. A volte pensavo che veramente si scrivesse da solo… un po’ come se questa storia avesse scelto me per essere scritta.

Questa storia era già nell’aria…

Quando hai cominciato a scrivere? Cosa ti ha spinto?

Ho scritto sempre! Prima di scrivere il mio primo romanzo scrivevo poesie nella Scuola Media, la Scuola Media Cristo Re dove, forse anche prima dei tredici anni, ho iniziato a scrivere sul Giornalino della Scuola. Bene o male questa passione ce l’ho avuta sempre  al punto che sono ghostwriter, scrivo anche per gli altri perché mi sono resa conto che è una cosa che mi riesce bene.

Inizialmente era un modo per me di sfogarmi, per mettere chiarezza ad una pagina bianca di quello che avevo nella mia testa, poi, successivamente, mi sono resa conto che effettivamente erano cose che potevano essere condivise con gli altri. Scrivo in primis ancora per me stessa ma in seguito quello che scrivo lo rendo fruibile anche agli altri.

Gli spunti, gli input per cominciare un romanzo dove li trovi?

Gli spunti arrivano come i lampi…mi ricordo che per l’ultimo libro uno spunto mi è arrivato mentre guidavo, durante il periodo delle festività di Natale 2019.

Ho preso in considerazione il fatto che poca gente conosce la storia vera della fondazione di Zancle (l’attuale Messina) e che, soprattutto, Zancle è una delle pochissime città ad avere non uno ma due fondatori e quindi ho pensato di fare una cosa un po’ diversa, dal tono un po’ più leggero, perché effettivamente la storia è semiseria anche se è fatta da argomenti che poi tanto semiseri non sono, ma sono pesanti e però affrontati così …con un po’ di ironia.

Prendendo spunti da fonti storiche, e in questo mi ha aiutato molto la mia formazione classica, ho pensato che potevo far litigare questi due personaggi, potevo metterli in competizione toccando contemporaneamente argomenti della storia.

Dei due uno era un pirata e l’altro un contadino…arrivano su questo territorio ed entrambi vogliono fondare una città e così comincia una disputa per chi deve essere il fondatore e per come si deve chiamare questa città. Chiaramente incontrano anche le persone che già abitavano su questo luogo e cominciano a scontrarsi pure con loro i quali li vorrebbero cacciare via.

Insomma una storia semiseria come indicato nel sottotitolo…

Infatti nei vari argomenti toccati un po’ di verità c’è fermo restando che è una verità storico-mitologica quindi non è proprio una verità precisa. Ma così in ogni caso si affronta il tema dell’accoglienza, dell’immigrazione, degli stranieri che sono temi fra l’altro attuali.

Adducendo due personaggi, che sono citati nella trama, non si fa altro che parlare di immigrazione, di sentimento di odio verso lo straniero, verso il diverso e quindi io ho voluto raccontare questa cosa da un altro punto di vista che è quello di cui mi occupo io che è il mondo antico ovviamente.

Le vicende storico-mitologiche hanno sempre esercitato su molti di noi indubbiamente un grande fascino e questo libro ha tutta l’aria di avere le carte in regola per catturare la nostra attenzione.5

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