Gli italiani bevono troppa poca acqua, “solo quando hanno sete”

Medici di famiglia: meno di un litro al giorno.
Ma non eccedono con zuccheri: 67 grammi uomini e 61 le donne

ROMA – Gli italiani sanno che dovrebbero bere almeno due litri di bevande al giorno ma ne consumano meno della metà (circa 800 ml). Perché si dissetano solo quando hanno sete. Da sfatare invece le credenze sull’assunzione eccessiva degli zuccheri (saccarosio, fruttosio e lattosio): circa 67 grammi quotidiani per gli uomini e 61 per le donne. Ben al di sotto quindi dei 75 grammi, indicati dagli esperti come limite da non superare. Lo zucchero aggiunto in media agli alimenti e bevande durante la giornata (caffè, tè, spremute, yogurt ecc.) è pari a circa 3,3 cucchiaini (poco più di 60 Kcal, pari a solo il 3,3% delle calorie giornaliere per un adulto sano).

È quanto emerge dai dati preliminari dell’indagine LIZ, raccolti su circa 800 persone (saranno 5.000 al termine dello studio) dai medici di famiglia della SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), in collaborazione con Nutrition Foundation of Italy. Lo studio è presentato oggi al 29° Congresso della società scientifica in corso a Firenze.

“È significativo che il 35% degli uomini ed il 40% delle donne non aggiunga zucchero (saccarosio) ad alcun cibo – spiega Claudio Cricelli, presidente Simg – Abbiamo raccolto dati reali e aggiornati per intraprendere e proporre alle Istituzioni azioni di prevenzione mirate. Dal 2005 mancavano statistiche di questo tipo. Nel sondaggio abbiamo chiesto agli italiani cosa sanno del corretto consumo di liquidi e zuccheri e come effettivamente si comportano. La recente proposta di tassare le bevande gassate, anche se virtuosa negli intenti, appare quindi ingiustificata perché non tiene conto dei consumi reali dei cittadini”.

“La medicina dei sani – aggiunge – cioè la promozione della salute attraverso stili di vita corretti, deve agire su sedentarietà, alimentazione scorretta, fumo di sigaretta e abuso di alcol“. Eliminando questi fattori di rischio, l’80% delle malattie croniche, come diabete, tumori, ipertensione e patologie cardiovascolari, può essere prevenuto. Se nel 1995 il 37,8% della popolazione era sedentario, nel 2010 questa percentuale è salita al 38,3%: si tratta di più di 22 milioni di persone che dichiarano di non praticare nessuna attività fisica nel tempo libero. Il verdetto immediato di questa carenza di esercizio lo pronuncia la bilancia. Il 36,6% dei nostri connazionali è in sovrappeso, il 10,6% addirittura obeso, pari a circa 6 milioni di individui. L’andamento è in preoccupante aumento se si considera che il numero degli obesi dal 1994 ad oggi è cresciuto del 25%.

In Italia sono 2 milioni e 970mila i diabetici (il 4,9% della popolazione), 2 milioni e 250mila persone vivono con una diagnosi di tumore. Ancora più alto è l’impatto delle patologie cardiovascolari: la sola ipertensione, un vero “killer silenzioso” provoca circa 240.000 morti l’anno ed è responsabile del 47% delle cardiopatie ischemiche e del 54% degli ictus cerebrali. (Fonte:TMNews)

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