Gli ideali di giustizia non possono morire

“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.” (cit. Giovanni Falcone)

197bbc099a32176f17a7b9f314b6ab1ca2637e624cdc03c26ef8e730e731eb30

Neanche gli assassini di Cosa Nostra sono riusciti a fermare le idee di giustizia ed onestà che portava avanti il nostro “paladino” siciliano Giovanni Falcone.

Nel lontano 23 Maggio del 1992 persero la vita nella lotta contro la Mafia Il magistrato Giovanni Falcone sua moglie Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinarotre, i suoi agenti della scorta.

Più di 500 kg di esplosivo, ben piazzati dai sicari della Mafia, sotto l’Autostrada A29, alle 17.58 squarciarono il manto stradale nei pressi dello svincolo di Capaci, uccidendo fisicamente chi la combatteva, e moralmente il popolo siciliano. Quella parte di popolo che ancora oggi ricorda con infinita tristezza quel giorno nefasto.

L’autostrada era un campo da guerra, uno scenario surreale, infernale, che rendeva la nostra Trinacria sconosciuta agli occhi di chi l’aveva sempre vista come una terra di profumi e agrumi. Era tutto diverso, anche gli odori. In quel tratto di strada si respirava polvere da sparo, la disperazione lacerava gli animi di chi ancora incredulo, si rendeva conto di ciò che era appena accaduto, e che mai poteva immaginare che da li a poco sarebbe successo nuovamente in via D’Amelio, nel cuore di Palermo.

a8977a37d297947b34ba1a00c75f5a44afc1ae8581da01b2f3fec86901872dbc

Due mesi dopo l’attentato di Capaci, i sicari della Mafia usano la stessa ferocia per eliminare l’altrettanto scomodo magistrato Paolo Emanuele Borsellino assieme ai cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Esplosioni la cui eco arriva sino ai nostri giorni, risvegliando nei siciliani la rabbia mai sopita, di chi vuole ancora combattere per difendere la giustizia, di chi crede ancora nella legalità.

Solo educando i più giovani al rispetto dei valori si può sperare in una Sicilia libera dalle atrocità e dalla criminalità, così in occasione del 27° anniversario della morte del magistrati Falcone e Borsellino, Catania oggi ha visto più di 100 scout in marcia da piazza Università fino al tribunale di piazza Verga per dire NO alla MAFIA.

Anche quest’anno “ La scalinata della Giustizia” trasforma il Tribunale di Catania in un palco dal quale poter trasmettere all’intera città il messaggio che la Mafia non ucciderà mai le idee degli uomini giusti.

La maestosa installazione artistica (che riporta l’immagine dei due magistrati ritratti serenamente insieme) ideata dalle professoresse Sara Maricchiolo e Veronica Zappalà, dagli studenti del liceo artistico Emilio Greco in collaborazione con l’ Associazione Nazionale Magistrati, riporta alla mente le parole di Paolo Borsellino: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. “

Falcone e Borsellino due eroi siciliani che vivranno per sempre nei cuori della gente onesta.

d14226f233e22252131c70efc4e46c020e5df5bb051c73442fe8c90b6f48e641

a Cognita Design production
Torna in alto