Giulia Perri, la giovane campionessa mondiale di salsa, made in Sicily

Giulia, 25 enne, stella della salsa e vincitrice del campionato World Salsa Ladies, avuto luogo in Porto Rico. Ha battuto la portoricana Kimberly Aponte e la colombiana Estefanía Vargas.

Giulia Perri, sei catanese e soprattutto campionessa mondiale di salsa. Parlaci un po’ di te e della tua carriera da ballerina.

«Io sono di Valverde e ho iniziato a ballare quando avevo 3 anni. Tutta la mia vita sono stata in Sicilia, ho studiato in Sicilia fino all’età dei 18 anni. Quando avevo 16 anni ho avuto un incidente e ho dovuto smettere di ballare per due anni, quindi all’età di 18 anni quando mi sono trasferita in America ho ripreso a ballare con i balli latini, cosa che non avrei mai pensato. Grazie ad una ragazza giapponese che mi ha indicato la strada per ricominciare, dato che avevo smesso di ballare. Da lì, ho iniziato a far parte di una compagnia di San Diego, che mi ha aiutata a riprendere e a rafforzarmi nuovamente e muscolarmente. Ho fatto alcuni viaggi con loro e sono stata per la prima volta in Texas, a Houston e a New York. A Houston è stato esattamente dove ho deciso cosa volevo fare della mia vita, ho preso la decisione di voler ballare e a continuare a farlo in modo professionale. Dopo di che, mi sono trasferita a Los Angeles per un anno e mezzo e ho iniziato a ballare con Joel Gomez, che è stato il mio partner per un po’ di tempo, il mio partner da ballo, e dopo Los Angeles, ho deciso di fare questo salto e trasferirmi a New York, che era già un sogno che io avevo da tempo, solo che non avevo mai avuto la spinta giusta. La cosa che a molte persone ha fatto ridere, all’inizio, è stato il fatto che io mi sia trasferita a New York durante la pandemia. Tutti, magari molta gente non credeva che io avrei mai potuto farcela, dato che comunque è stato un periodo abbastanza nero per tutti quanti, anche qui a New York. Mi sono trasferita e ho iniziato a lavorare duro, ho incontrato la maestra Griselle Ponce, che nel mondo della salsa la conoscono tutti, è super conosciuta e apprezzata anche in Italia. Lei adora l’Italia, la Sicilia, lei è di Porto Rico, mi ha allenata tutti i giorni, è la mia coach dal primo giorno che sono arrivata qui. Con lei sono partita in Porto Rico, c’è stato questo mondiale della salsa che è iniziato giorno 29 di luglio, e da lì è successo che mi hanno fatta campionessa.»

Come ti trovi in una realtà così diversa, come appunto quella degli Stati Uniti? Cosa ti piace e cosa cambieresti di questa esperienza?

«Di questa esperienza, non cambierei niente, a parte il voler vedere la mia famiglia, perché sono due anni che non torno a casa, ovviamente per il fatto della pandemia. Quello è il challenge più grande per me, perché stare dall’altro lato del mondo senza nessuno, non conoscere nessuno e non poter avere la mia mamma con me, la mia nonna, è una sofferenza di tutti i giorni. Per il resto, non cambierei niente, perché devo dire che ho conosciuto delle persone che sono diventate la mia famiglia e delle persone che mi aiutano tutti i giorni, quindi non sono mai sola e a dire la verità io attraggo sempre queste persone buone nella mia vita, che mi aiutano e che decidono di non lasciarmi da sola. E…una cosa che cambierei, è il caffè, sinceramente! Mi manca il caffè dell’Italia.»

Ti sei aggiudicata il campionato della categoria Solisti Professionisti della competizione World Salsa Ladies, tenutasi in Porto Rico. Come ci si sente da vincitrici?

«In realtà, non lo so. È stata la mia prima gara e quando è successo io non me lo aspettavo, è stata un’emozione talmente grande che non ho realizzato subito, quindi pian piano che passano i giorni, vedendo articoli, gente che mi contatta, sto realizzando cosa è successo. Però, devo dire che sentirsi vincitrice di un concorso, di una competizione, personalmente, è un piccolo salto o l’inizio di quello che io ho nella mia testa. In inglese si dice “don’t settle like“, cioè non darti dei limiti, non fermarti perché questa cosa è successa, quindi per me è semplicemente un inizio. Ho superato uno dei miei obiettivi, ma la preparazione ha qualcosa di più grande, questo mi spinge a lavorare ancora di più di prima.»

Immagino tu abbia visitato diverse città per via della tua carriera e passione. Qual è quella in cui ti sei sentita più ben accolta?

«Uhm, bella domanda. Quella in cui mi sono sentita ben accolta… in realtà ho vissuto a San Diego, a Los Angeles e a New York, anche se vivevo in New Jersey, molto vicino a New York, quindi penso che sia New Jersey.»

Quali altri progetti hai per il futuro?

«Progetti per il futuro…a me piace molto viaggiare, ho viaggiato in diverse città dell’America e mi piacerebbe viaggiare, condividere quella che è la mia passione con altri aspiranti al ballo, con altri studenti, con giovani. Io ho 25 anni e magari negli anni futuri, mi vedo ad essere una coach, ad aiutare chi ha bisogno di stimoli per inseguire i propri sogni, perché ad oggi non è tanto facile mollare tutto ed inseguire i propri sogni. La gente va dietro al denaro, pensando che sia più felice quando in realtà non è così, quindi vorrei condividere questa cosa con persone che non sanno, magari. Girando l’America, inizierò a studiare teatro, perché mi piacerebbe includere l’arte del teatro con la danza. Per il resto, io sono una che vive alla giornata, quindi in realtà io non ci penso troppo al futuro, soprattutto dopo quello che è successo per la situazione Covid. Nessuno sapeva che da un giorno all’altro, che la vita di tutti sarebbe cambiata. Questo mi ha insegnato a non pensare troppo al domani e a vivermi quella che è la giornata e semplicemente come io dico sempre “trust the process” e quello che succederà, succederà.»

In bocca al lupo, Giulia!

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