Giornata internazionale dell’infanzia: Google la ricorda con un doodle

Il 20 novembre 1989 l’Onu ha approvato la Convenzione sui diritti dei bambini
Da quel momento i bambini si trasformarono in soggetti di diritto. Google gli ha dedicato un doodle

ROMA – Il Doodle che campeggia oggi sulla pagina di Google è un disegno il quale vuole essere un omaggio per la Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che celebra la data – si legge su Wikipedia, che si apre non appena si clicca sul Doodle attraverso la query Giornata mondiale infanzia – in cui la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia venne approvata dall’assemblea generale dell’Onu a New York il 20 novembre 1989. Questo fu il primo trattato che vincolava giuridicamente e affermava i diritti di tutti i bambini, in Italia il provvedimento fu ratificato due anni dopo.

Da quel momento  i bambini si trasformarono  in soggetti di diritto e non più oggetto di tutela e protezione. Oltre i diritti riconosciuticome quelli alla sopravvivenza, alla salute e all’istruzione, se ne affiancarono altri come il rispetto della sua riservatezza e della sua libertà di espressione.

I bambini vennere riconosciuti come persone, e quindi sullo stesso piano di tutti gli altri componenti della società, il trattato diede gli strumenti e le spinte necessarie a molti paesi del mondo per modificare i loro ordinamenti e per approvare leggi orientate a una maggiore tutela dei minorenni. Portò alla realizzazione di leggi per vietare le punizioni corporali, alla creazione di sistemi di giustizia minorile che fossero distinti e separati da quelli degli adulti, e all’istituzione di sistemi di controllo e verifica della effettiva tutela dei bambini. Molti ordinamenti approvarono anche leggi per sanzionare con maggiore efficacia i genitori che abbandonano i figli o che compiono abusi su di loro.

Malgrado siano passati  23 anni dalla sua approvazione per i  Diritti dell’Infanzia, ancora oggi  decine di milioni di bambini in tutto il mondo non hanno la possibilità di vivere la loro infanzia serenamente: molti sono costretti a lavorare e non andare a scuola.