GDF FI: ESEGUITO UN PROVVEDIMENTO CAUTELARE PER FAVOREGGIAMENTO ALL’INGRESSO E ALLA PERMANENZA ILLEGALE DI STRANIERI IN ITALIA

I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Castelfiorentino, in sinergia con la locale Polizia Municipale, hanno accertato, in particolare, ben 51 casi di false residenze, provate dalla circostanza che gli indagati non avevano mai abitato nel citato Comune fiorentino non ritiravano mai la posta e non erano stati per niente visti o conosciuti dai vicini di casa

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Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Firenze, congiuntamente ad appartenenti alla Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni Nucleo territoriale di Castelfiorentino (FI), hanno notificato a un cittadino magrebino di anni 48 (Z. A.), residente a Castelfiorentino, la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale del Capoluogo Toscano – Dott.ssa Sara Farini – su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Capo, Dott. Giuseppe Creazzo, emessa nell’ambito di una complessa inchiesta che vede indagati, tra gli altri, 51 soggetti “stranieri” ritenuti responsabili, a vario titolo, delle ipotesi delittuose di “favoreggiamento in concorso all’ingresso e alla permanenza illegale di stranieri in Italia ai fini di lucro” e “falso continuato”. Contestualmente sono stati eseguite diverse perquisizioni domiciliari presso abitazioni private e domicili nella disponibilità delle persone indagate. Nel dettaglio, dalle indagini svolte, coordinate dal Sost. Proc. dott. Sandro Cutrignielli, è emerso che la persona extracomunitaria raggiunta dal provvedimento giudiziario gestiva sul territorio fiorentino una sorta di “agenzia di intermediazione occulta” cui si rivolgevano altri cittadini stranieri che ambivano ad ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno. La condotta fraudolenta consisteva nell’attestare falsamente all’Ufficio demografico del Comune di Castelfiorentino (FI) che taluni soggetti extracomunitari risiedevano in appartamenti di sua proprietà o, comunque, disponibilità, al solo fine di far ottenere loro la residenza, requisito fondamentale per il rinnovo del permesso di soggiorno. Tutto ciò a fronte di elargizione di somme di danaro e a fini di lucro speculando sulla condizione di irregolarità dei richiedenti la residenza. Tra l’altro, sempre con la finalità di far ottenere permessi di soggiorno a persone non aventi titolo, si faceva promotore per organizzare matrimoni combinati e creare falsi rapporti di assunzione o posizioni di lavoro autonomo mediante certificazione attestante l’iscrizione come titolari di impresa presso la Camera di Commercio, creando una falsa posizione contributiva, previdenziale, assicurativa nonché reddituale, propedeutica alla precostituzione del titolo per il rinnovo del permesso di soggiorno. In particolare è emersa la natura fittizia delle imprese che, sebbene formalmente esistenti, di fatto non erano operative. A tal proposito sono ben 27 i soggetti extracomunitari, tra quelli coinvolti nelle indagini, che sono risultati anche titolari di partita IVA per l’esercizio del commercio in forma ambulante. A beneficiare dei “servizi” offerti dal principale soggetto indagato sono risultati essere non solo stranieri “compiacenti” presenti in Toscana, bensì anche in Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, oltre che soggetti provenienti direttamente da Stati esteri quali il Marocco, la Tunisia e la Romania. Solo due stranieri tra quelli coinvolti nell’indagine risultavano aver fatto ricorso, nel tempo, avverso il provvedimento di annullamento della richiesta di iscrizione nelle liste dei residenti. Gli inquirenti non escludono ulteriori sviluppi: le Fiamme Gialle, infatti, stanno ora ricostruendo l’intera operatività economico-finanziaria dei soggetti coinvolti e delle partite IVA accese.

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