Gaudino: la mia Golino, donna che rinuncia

Presentato al Lido l’ultimo film italiano in corsa per il Leone d’oro tra applausi e qualche buuu

Non mi chiedete perché nella pellicola uso il blu, il rosso o il giallo e interventi surreali. Ho semplicemente cercato di agganciare il pubblico per condividere la storia di una donna che rinuncia a sé stessa e ai suoi sogni per salvare i figli dal padre usuraio“. Così Giuseppe Gaudino spiega il suo “Per amor vostro“, ultimo film italiano in concorso alla settantaduesima Mostra del Cinema di Venezia, accolto stamattina in sala da applausi e qualche ‘buuu’.

Un film riesce quando al pubblico giunge il vero realismo, quando esplodono i colori– spiega il regista napoletano in conferenza stampa, che continua:- “Volevo sfruttare i vari livelli per raccontare la realtà di Anna (Valeria Golino), ed è stata una fortuna aver potuto collaborare con questi attori, perché grazie alla combinazione delle loro intelligenze sono riuscito ad agganciare il pubblico“.

Sposata con un usuraio, Gigi Scaglione (Massimiliano Gallo), un tipo manesco che lei vorrebbe tanto mandar via da casa e da cui ha avuto tre figli di cui uno sordo, Anna si ritrova ad essere una gobbista in una fiction di serie B con protagonista un affascinante ma viscido primo attore (Adriano Giannini).

Tra interventi grafici sulla pellicola (nuvole nere oscurano un cielo di plastica), caos napoletano, miseria e personaggi in preda alla loro follia partenopea, la vita di questa donna qualsiasi è poco più quella di una marionetta in attesa di tagliare i suoi fili.

Rispetto al fatto di usare il linguaggio dei sordomuti per dar voce al figlio handicappato, Gaudino respinge ogni allusione al buonismo:- “L’intento era mostrare la dote di comunicazione di Anna, non un modo per accattivarsi gli ascolti, ma far vedere che la protagonista è una donna intelligente che sa comunicare e usa il suo potenziale per capire gli altri. Ma è per sé stessa che non riesce a trovare le parole. Io amo Anna perché traduce le parole delle canzoni per i sordi“.

Concorda il regista con chi accosta questo film a “Giulietta degli spiriti” di Fellini:- “Abbiamo elaborato una fabbrica dei sogni– spiega- “dove Anna potesse regalare un mondo perfetto, non c’era nessuna critica verso il lavoro dei gobbisti“.

Ho impiegato nove mesi per imparare il linguaggio L.I.S. (lingua dei segni italiana, n.d.r) continua l’attrice: è una lingua molto ricca, ho cercato di impararla abbastanza. Deve essere estenuante la comunicare con i sordomuti e la mia recitazione doveva essere impressionistica“. 

Nella pellicola non uso molto il linguaggio L.I.S., perché il mio ruolo consiste in un padre che non vuole comunicare col figlio“- spiega Gallo.

Riguardo la scelta della location della pellicola, ambientata nella città partenopea, Valeria Golino dice:- “Napoli è un recipiente sempre diverso di tante cose e idee, sembra un girone dantesco, un cerchio dove se lanci la palla rimbalza indietro“. Continua l’attrice:- “Entrare nel ‘Beppe- pensiero’ è difficile, è un universo impenetrabile, ma mi sono adattata a capire e sul set ho cercato di teorizzare il meno possibile. Adesso capirò il film nelle opinioni degli altri. Mentre lavoravo dovevo solo esser vigile, essere con Beppe“. Le fa eco Adriano Giannini:- “Il ‘Beppe pensiero’ è un lavoro complesso e molto articolato, un tentativo di capire a livelli intuitivi, strani e magici. Lavorare con Gaudino e la Golino per me stato come una magia“.

La pellicola, che sarà in sala distribuita da Officine UBU il 17 settembre, girato tra Napoli e Pozzuoli, la Solfatara e Miseno, il cimitero delle Fontanelle e il chiostro di San Marcellino, ha nel cast Elisabetta Mirra (Santina Scaglione), Edoardo Crò (Arturo Scaglione), Daria D’Isanto (Cinzia Scaglione), Salvatore Cantalupo (Ciro) e Rosaria Di Cicco (Dirigente Studio TV). Il film arriva ad un finale a cui non manca amarezza e speranza. Gaudino, classe 1957, torna a Venezia dopo 30 anni, quando aveva portato il corto Alvis. Il suo ultimo lavoro era stato ‘Per questi stretti morire’ del 2010.

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