Gaetano Armao, candidato alla Regione Sicilia

Gaetano Armao, la sua candidatura alla Presidenza della Sicilia è cosa certa!

gaetano amao

Si presenti ai lettori: chi è Gaetano Armao?

Sono avvocato con studio a Palermo e Roma, l’ultimo di una famiglia che fa questa professione dal 1881, docente universitario di diritto amministrativo nell’Università di Palermo e da sei mesi Presidente del Consorzio universitario di Agrigento. Divido la mia vita tra queste tre Città, amo la montagna, Pantelleria e le auto d’epoca. Ho studiato a Palermo, Ferrara e Londra e mi piace scrivere di istituzioni e di Sicilia”.

Ci esponga il suo concetto di indipendentismo

“Credo nel rilancio dell’autonomia e nella prospettiva dell’autodeterminazione della Sicilia che subisce la marginalizzazione ed un divario ormai insostenibile. Le politiche clientelari, classi dirigenti inadeguate, l’assenza di investimenti Infrastrutturali hanno mortificato la nostra terra La Sicilia, con grandi risorse da valorizzare è una nazione d’Europa ed in un’Europa rafforzata può trovare il proprio rilancio. Non c’è grande isola d’Europa che non sia Stato o Regione fortemente autonoma”.

Come mai ha scelto di candidarsi per le prossime elezioni in veste Presidente della Regione Sicilia?

“I movimento sicilianisti mi hanno chiesto un impegno personale che ho sentito il dovere di dare per la nostra terra. Sono candidato alle primarie del centro-destra perché crediamo che in questa fase si possa costruire un’alleanza con i partiti che storicamente credono nel federalismo e non con coloro che credono nel centralismo. Con idee, competenze, innovazione, correttezza amministrativa la Sicilia può ripartire, scongiurando così che migliaia di giovani la lascino. Ho una figlia di otto anni, spero possa viaggiare per formarsi e conoscere, ma che possa decidere di vivere e farsi una famiglia in Sicilia senza doverla abbandonare per costruirsi un futuro”

Un pregio ed un difetto (qualora ce ne fossero) della sua persona.

“Partiamo dai difetti: il principale è credo, sia il rigore forse eccessivo di fronte a comportamenti scorretti, ma forse deriva dalla mia formazione cattolica.

Il pregio che mi riconosco è l’apertura al nuovo, a ciò che non conosco, la curiosità intellettuale per ciò che non appartiene al mio bagaglio culturale”.

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