Franco Calderone e la sua importante azienda di vini a conduzione familiare

A Marineo, in provincia di Palermo, Franco Calderone e la sua azienda vinicola  a conduzione familiare: quando con l’esperienza e con la competenza, unite dall’amore per la famiglia nascono vini doc!

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In vino veritas dicevano gli antichi latini ed ancora: “Senza una  buona bottiglia di vino, la tavola sarebbe incompleta“. Ci può spiegare cosa sono i vini naturali e quali sono le regola che un vinaiolo deve seguire per produrre questo tipo di  vino?

“Faccio agricoltura biologica fin dal 1992, e sono stato uno dei primi in sicilia, quando ancora, la gente che veniva a degustare i vini nelle manifestazioni internazionali, leggendo biologico, pensava ad argomenti ospedalieri. Le regole per produrre in biologico sono semplici e ferree, e cioè, non è consentito l’utilizzo di prodotti chimici e di sintesi. cioè, per le coltivazioni dei terreni non vengono usati diserbanti per la lotta alle erbe infestanti, mentre per la lotta alle malattie fungine delle viti vengono utilizzati solo zolfo e rame, che sono prodotti naturali che non lasciano alcun residuo nella pianta e nell’uva, mentre la lotta antiparassitaria viene eseguita utilizzando le trappole ai ferormoni”

Da quello che posso vedere, il mondo contemporaneo del vino è in continuo movimento ed evoluzione (e questo è giusto e  normale), ma in molti casi, però, si punta sempre di più a stupire, a creare scalpore, diventando, alla fine, autoreferenziale; i vini quindi perdono il loro connotato e la loro funzione principale, ovvero la capacita’ di creare condivisione intorno ad un prodotto che è  strettamente figlio della terra. Qual è il suo parere in merito e come i vini naturali si inseriscono in questo contesto?

“Il vino è convivialità, è benessere, è quello strumento che ti permette di apprezzare maggiormente il cibo. la ricerca sulla trasformazione delle uve ha fatto passi da gigante, oggi, in una cantina, non deve più avvenire la manipolazione dei vini, ma tutto il processo di trasformazione si deve adattare a quelle che sono le peculiarità organolettiche delle uve. Ogni uva ha una propria caratteristica e tempi di lavorazione ben definiti, ed il rispetto di queste qualità organolettiche che poi tira fuori i grandi vini. inoltre, si è finalmente compreso che il terroir è fondamentale nella produzione delle uve, cioè, è importantissima l’ubicazione del vigneto. Io ho costruito la mia azienda ad una altitudine che va dagli 800 ai 1000 metri di altezza slm, in un territorio che mi vede ai margini del bosco di Ficuzza, su un versante sono sul lago Scanzano, mentre sull’altro sono su quello di Piana degli Albanesi, inoltre sono all’interno di una zona SIC e ZPS. E sono esposto a nord. Diciamo che ci sono tutte le condizioni climatiche, ambientali ed altitudinali per produrre grandi vini”.

Cosa dovrebbero fare gli “addetti ai lavori” per fare conoscere sempre di più i vostri vini ed essere apprezzati come meritano?

“Abbiamo avuto diversi articoli sui giornali e sulle riviste specializzate, proprio per le peculiarità dei nostri vini. ed abbiamo vinto, con il massimo dei voti, le medaglie d’oro nei vari concorsi enologici mondiali. Gli addetti ai lavori possono scrivere e quindi illustrare le peculiarità rarissime di questi vini, dopo averli degustati, magari in cantina, perché è sempre importante avere ben chiaro il connubio che c’è tra i vigneti, la cantina ed i prodotti ottenuti. inoltre già da due anni andiamo a trovare direttamente i nostri importatori presso le loro sedi, all’estero, ed organizziamo degustazioni mirate dei nostri vini”

In che zona della Sicilia “nascono” i vostri vini?

“Siamo nelle vicinanze di Palermo, come detto prima, e la cantina si trova nei pressi di Marineo, sulla SS118 Bolognetta-Marineo”

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Medaglia d’oro, d’argento, di bronzo… a quali vini dare il podio?

Tutti i nostri vini hanno particolari peculiarità organolettiche, per le motivazioni sopra esposte, e come detto, non hanno raffronti con altri vini, anche se provenienti dallo stesso uvaggio. una linea in particolare, la “Doncarmè” ha la particolarità di essere composta da un bianco, ottenuto da un taglio di uve caterratto-sauvignon blanc, e da un rosso, molto strutturato e profumato, ottenuto da uve di pinot nero- cabernet sauvignon. sono brand introvabili nel panorama enoico. Un’altra chicca riguarda la linea “Millemetri”, chiamata così, perché composta da vini le cui uve provengono da quella altitudine. abbiamo in commercio un pinot nero in purezza, che al concorso mondiale dei pinot nero ha ottenuto la medaglia d’argento, primo italiano. Da quest’anno abbiamo messo in commercio due spumanti metodo classico, un brut rosé millesimato, di pinot nero, ed un brut millesimato da uve chardonnay, entrambi di 48 mesi sui lieviti. entrambi hanno sentori che, a giudizio di esperti sommelier, sono di gran lunga superiori a blasonatissimi champagne francesi”.

Domanda secca: “Vini naturali, biologici, biodinamici” Quali sono le differenze e poi… è davvero possibile raggiungere la sostenibilità?

Questi metodi di conduzione, rispettano sicuramente la salute delle persone, e l’ambiente. se l’uomo è ciò che mangia, mangiare sano, senza residui chimici, che sicuramente non sono salubri per la salute, aiuta ad avere una vita migliore. ovviamente, i prodotti che si ottengono applicando i vari protocolli, sono diversi tra loro, e qui subentra il gusto personale“.

Come, la Sicilia, secondo lei, potrebbe ridiventare un'”isola felice”?

Sogno una Sicilia che sia chimica free, una sicilia che possa dire al mondo intero di potere venire qui, e consumare i prodotti della nostra terra in tutta tranquillità, poiché ottenuti senza l’ausilio della chimica si sintesi. i miei vigneti sono condotti utilizzando la meccanica, le erbe infestanti sono combattute attraverso le varie lavorazioni con diversi tipi di aratri, le malattie fungine controllate solo attraverso l’utilizzo di zolfo e rame, entrambi prodotti naturali che non lasciano nessun residui chimico nelle uve e quindi nei vini, mentre la lotta antiparassitaria avviene tramite l’uso di trappole ai ferormoni. ecco, è questa la sicilia che sogno, e sarebbe un ottimo biglietto da visita per chi, nel mondo è attratto dalla cultura, e qui da noi, dopo 14 diverse dominazioni ne abbiamo in abbondanza, dai beni archeologici e monumentali, dal clima mite che ci permette di vivere senza eccessivi sbalzi termici le nostre giornate all’aperto, ed ovviamente dal cibo. Ecco, dovremmo attrarre persone da ogni parte del mondo, potenziando gli aspetti di cui sopra. ovviamente, servono le infrastrutture, ma questo è un compito che la politica non ha saputo svolgere appieno. la politica siciliana, ma anche quella dei diversi governi che si sono succeduti, dal dopoguerra ad oggi, ha depauperato la sicilia di risorse economiche. basti ricordare l’ultimo rapporto eurispes, che certifica un esproprio di risorse, negli ultimi 17 anni al meridione, pari ad 840 miliardi. Perciò bisognerebbe che la politica applicasse ai cittadini meridionali, del sud e della sicilia, il concetto di equità di trattamento, rispetto ai cittadini del nord”.

E per finire una domanda personale che faccio sempre: ci parli dei suoi progetti personali che riguardano la cantina, suoi e della sua cara famiglia. Quali sono le prossime date delle degustazioni che programmate?

“Abbiamo in cantiere l’uscita, a fine anno, di un passito, che al momento sta riposando nelle botti di rovere allier. tra i progetti che abbiamo in cantiere, c’è la realizzazione di un b&b all’interno della cantina, assieme ad un ristorante e ad un centro benessere con piscina olimpica riscaldata. Le degustazioni, le facciamo in cantina, previo appuntamento, e da quest’anno le faremo nei ristoranti ed enoteche che vorranno organizzare assieme a noi”.

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