Francesco Pintorno, il fraticello che scolpendo pregava

Fra arte e misticismo, 400 anni dalla nascita di uno dei maestri siciliani del XVII secolo: frate umile da Petralia, scultore di crocifissi lignei policromi.

L’umile maestro dell’ECCE HOMO quattro secoli di SACRO DOLORE! La critica ufficiale è stata abbastanza avara in passato riguardo ad un’artista che, per la semplicità della sua produzione – crocifissi lignei – E PER IL LIRISMO e la drammaticità delle sue opere, assurge certamente ad alto momento creativo del periodo storico/artistico in cui è vissuto ed ha operato: FRATE UMILE DA PETRALIA, al secolo Francesco Pintorno.

Di questo, davvero umile, ma grande scultore siciliano, ricorre il 400° anniversario dalla sua nascita (tra la fine del ‘600 e gli inizi del 1601) ed opportuno appare, quindi, ricordare i momenti più significativi del suo breve percorso (morì a Palermo a poco meno di 40 anni) di vita e di arte.

Figlio di legnaiolo – falegname -apprende il mestiere del padre Giovanni Tommaso. Trasferitosi giovanissimo a Palermo per perfezionare il mestiere sente nascere la vocazione e con grande fervore si fa francescano. In piena CONTRORIFORMA, la sua spiritualità francescana si estrinseca attraverso un 2verismo2artistico che, attraverso gli oltre trenta crocifissi lignei policromi da lui realizzati, parla al cuore e al sentimento della gente.

Muore in fama di santità (da qui i ritratti devozionali del frate, uno dei quali attribuito addirittura a Pietro Novelli) non disgiunta da un’ alone leggendario ( durante il lavoro lo scultore veniva aiutato dagli ANGELI)..

Al di là dell’agiografia, è incontestabile l’importanza dell’Artista, le cui opere si trovano non soltanto in Sicilia, a altresì in diverse regioni meridionali ed anche a Malta (a Palermo si trovano due crocifissi nelle chiese di SANTA CHIARA ALLE STIGMATE ed in quella di SANT’ANTONINO), dove il frate artista venne sepolto ai piedi della cappella, realizzata prima di morire a 38 anni. Sul suo letto di morte accorse un altro straordinario artista PIETRO NOVELLI, che realizzò un ritratto su tela, da testimonianze storiche.

In SICILIA sono ben noti i crocifissi di Frate Umile a CATANIA, MESSINA, AGRIGENTO, PETRLIA SOPRANA, FERLA, CHIARAMONTE GULFI, SALEMI e soprattutto quello di CALVARUSO (L’ECCE HOMO DEL SANTUARIO DEL SS.) ritenuto da molti il suo capolavoro! Semplicità, classicità, intensità drammatica e misticismo sono componenti stilistiche essenziali dello scultore siciliano che, nell’apparente ripetitività del soggetto, riesce invece a sviluppare una gamma assai estesa di espressività nel volto del Cristo, dal tono ora sofferto, ora dolce, ora doloroso; si da comporre una sorta di grande e toccante “tema con variazioni”.

Nel sottolineare, dunque, l’importanza di questa ricorrenza va registrato altresì il rinnovato interesse degli studiosi per FRATE UMILE DA PETRALIA, che ha preso le mosse dall’importante convegno del 1985 svoltosi a Mojo Alcantara (ME) e che ha trovato altresì elegante e scientifica veste iconografica nel volume dal titolo: “FRATE UMILE DA PETRALIA TRA ARTE E MISTICISMO” del 1987 che due attenti studiosi siciliani (il professore Rosolino La Mattina e Felice Dell’Utri, hanno realizzato con dovizia di particolari di dati storici ed iconografici. Se a distanza di secoli si continua a parlare dell’arte di Frate Umile è perché si tratta non soltanto di un bravo scultore ed artista come c’è ne sono tanti in SICILIA, soprattutto nel sec XVII, ma simbolo di fede, d’amore per le sue straordinarie doti umane e spirituali; con questo grande artista non ci troviamo ad avere a che fare con un semplice frate scultore operante nell’ambito di un convento ma davanti ad un MISTICO.

Le sue non sono soltanto opera decorative fine a se stessa ma al SERVIZIO DELLA RELIGIONE CATTOLICA ed il suo virtuosismo, la sua maestria nel tradurre la materia in immagini evocanti IL DRAMMA DELLA PASSIONE DEL DIVINO SALVATORE CHE SI CONSUMANO CON REALISMO VIOLENTO DAVANTI AGLI OCCHI DEL FEDELE, non è altro che opera di apostolato e di carità mirante alla conversione attraverso la compartecipazione immediata data dalla visione della crena cruenta.

A MIGLIONICO, in Basilicata, un crocifisso realizzato da Fra Umile è stato segnalato ai due studiosi che, dopo un’esame approfondito, sono stato in grado di dire che anche questa grande opera è del fraticello scultore. Anche a STIGLIANO, IN Basilicata, nella quattrocentesca chiesa di SANT’ANTONIO si è individuato sempre ad opera dei due studiosi un altro crocifisso di Fra Umile. Il crocifisso di Miglionico di cui si sconosceva l’esistenza, non era presente nell’elenco della opere di Frate Umile redatto da Padre Pietro Tognoletto, suo contemporaneo e biografo nonché confratello che, nel PARADISO SERAFICO DEL REGNO DI SICILIA CRONACA DI FRATI MINORI OSSERVANTI RIFORMATI PALERMO 1687, gliene attribuisce 33. Questo numero dal 1985 anno nel quale si è svolto il primo convegno a Mojo Alcantara in provincia di Messina, è oggi aumentato. Il crocifisso di Miglionico nel 1991 è STATO BENEDETTO DA PAPA GIOVANNI PAOLO II durante la sua visita pastorale a Matera. I crocifissi di FRATE UMILE sono sparsi in tutta la SICILIA ANCHE E SOPRATTUTTTO. A Petralia Soprana nel 1623 ha realizzato la sua prima opera. IL GRANDE ARTISTA MUORE NEL 1639 e riposa nella chiesa di SANT’ANTONINO a Palermo.

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