Foibe, Pedara celebra la “Giornata del Ricordo”

  Foibe: Pedara celebra la “Giornata del Ricordo” con una targa di marmo ed
il racconto di un’esule istriana arrivata a Pedara 70 anni fa.

IMG-20170213-WA0037

“Pedara non tradì le aspettative che ebbero i nostri genitori quando decisero di andare via dall’Istria. Per questo a distanza di settant’anni sentiamo il dovere di ribadirle il nostro grazie.” È commossa Maria Dusman maestra in pensione che nel 1947, da esule con la sua famiglia, giunse a Pedara lasciandosi alle spalle una vita che non avrebbe più potuto essere la stessa. “Certo – racconta in una gremita sala conferenze del centro congressuale Expò in occasione della giornata che ha ricordato l’eccidio delle foibe – settant’anni fa non era come oggi: Pedara era un paese martoriato ed impoverito dalla guerra e non aveva un sistema ricettivo tale da potere accogliere gente, tuttavia la chiesa ci aprì le porte mettendoci a disposizione un saloncino a fianco della basilica di Santa Caterina, proprio dove sarà affissa la targa di marmo che oggi viene benedetta, e da lì pian piano la nostra vita è ricominciata. Questa città ci ha dato un futuro, noi di contro abbiamo messo tutta la nostra buona volontà rispettando usanze e tradizioni dei pedaresi che ci hanno accolto come solo il popolo italiano sa fare.” È una ferita sempre aperta quella della Dusman che però, grazie alle associazioni Ambiente Nostrum, Fare Nostrum e il Comitato 10 febbraio Catania che hanno fatto incidere la targa commemorativa che sarà affissa su via Santa Caterina, con il patrocinio del Comune di Pedara, ha voluto mantenere viva per dare testimonianza di quanta crudeltà è stato capace l’uomo nel vile tentativo di attuale la pulizia etnica slava seminando morte e terrore.

IMG-20170213-WA0036

Ai giovani delle medie dell’Istituto Comprensivo Salvatore Casella, accompagnati da alcune insegnanti tra queste la referente del baby consiglio Marina Rizza e la vice preside Maria Concetta Torrisi che ha portato i saluti del dirigente scolastico, Maria Dusman ha raccontato quanto è stata dura diventare grandi prima del tempo a causa di un “trattato di pace” che in realtà smembrò una zona italianissima cancellandone i diritti fondamentali dell’uomo. Prima delle sue parole l’intervento del sindaco Antonio Fallica con un video messaggio, impossibilitato ad essere presente perché a Malta per impegni istituzionali, che ha dichiarato “Dobbiamo capire che l’essere nazione è possibile anche attraverso il ricordo. La storia, va detto, è però scritta dai vincitori per questo spesso non è espressione reale di verità. Per nostra fortuna siamo riusciti a portare a galla una barbarie infinita, dove la vendetta ideologica ha prevalso proprio in un periodo in cui l’Italia diventò Repubblica. Pedara inglobò a se gli esuli ed oggi celebriamo questo ricordo con l’auspicio che il senso civico contraddistingua sempre le nostre coscienze.” Al tavolo dei relatori, moderati dal giornalista nonché direttore di Paesi Etnei Oggi Fernando Massimo Adonia, il vicesindaco Francesco Laudani che ha dichiarato: “Ci sono eventi storici che a volte vengono messi da parte ed è grazie ad iniziative del genere che il ricordo può essere tramandato, per tale motivo il Comune è sempre pronto a sostenere questi eventi. Un grazie di cuore a Maria Dusman nostra biblioteca di vita.” “Pedara ha avuto sempre una vocazione umanitaria” – ha ricordato padre  Nello Cristaldi rievocando la figura del magnate Don Diego Pappalardo che da Malta portava via giovani schiavi neri e a Pedara li battezzava “liberandoli” da quella ignobile situazione e garantendo loro condizioni di vita dignitose. Dopo la proiezione di un contributo video della trasmissione Mixer che ha per protagonista un sopravvissuto, con il parroco organizzatori ed ospiti si son recati alla basilica per la benedizione della targa in ricordo degli esuli che furono adottati dalla comunità pedarese.

IMG-20170213-WA0038

Il Comitato 10 febbraio – ha spiegato il suo rappresentante Luigi Provini –  commemora alcune delle pagine più tristi della storia italiana dal 2004. Troppo silenzio negli anni passati sulle vittime di Istria, Dalmazia e Fiume, infoibati, lasciati morire di stenti o fucilati all’interno di queste cave naturali.” “Oggi si consacra un lungo periodo delle amministrazioni di Pedara per ricordare che siamo tutti fratelli in Patria e questa lapide lo ricorderà nei tempi futuri, non è un discorso politico, come sottolineato in maniera trasversale, ma civico e sociale” ha concluso il consigliere comunale e vicepresidente di Ambiente Nostrum Davide Russo che ha voluto ringraziare anche il presidente di AmbienteNostrum e fisico dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Santo Reito, ed il consigliere Alfio Cristaudo, quest’ultimo insieme con il sindaco a Malta e per questo assente. Per Fare Nostrum era presente Dario Daidone In sala anche i consiglieri Tiziana Petralia, Bruno Spitaleri.

I commenti sono chiusi.

a Cognita Design production
Torna in alto