Fisici scozzesi inventano il “raggio traente” di Star Trek

I ‘tweezer ottici’ sono le nuove trappole per il laser, ma funzionano solo su microparticelle

 

ROMA  – Il “raggio traente” è una delle comode invenzioni degli sceneggiatori di Star Trek, seconda forse solo al teletrasporto; tuttavia, come riporta il quotidiano britannico The Daily Telegraph, i ricercatori dell’università scozzese di St. Andrews sono riusciti a sviluppare un raggio di luce in grado di attrarre delle microparticelle dal diametro fino a 5 micron.

Tuttavia, sarà difficile andare oltre: il principio infatti si basa sul trasferimento di energia dai fotoni all’oggetto di attrarre, e in caso di oggetti macroscopici l’energia necessaria sarebbe tanto grande da causarne il surriscaldamento e la distruzione.


Normalmente un raggio laser esercita una pressione che spinge un oggetto nella stesa direzione in cui viaggia: ma sfruttando il principio dell’interferenza è possibile fare in modo che le particelle rifraggano la luce incidente riuscendo a spostarsi all’indietro rispetto al fascio di fotoni.
(Fonte: TMNews)

Sono 100mila i dollari messi a disposizione dalla NASA per studiare tre diversi approcci al raggio laser atto allo scopo. Si occuperà il Goddard Space Flight Center, struttura guidata dallo scienziato Paul Stysley e che fa riferimento a NASA stessa: “L’intrappolamento basato su laser non è pura fantasia oppure oltre l’attuale conoscenza scientifica“, afferma Stysley. (Alfonso Maruccia)

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