Quando la scuola incontra la passione e l’arte, può nascere un compagnia teatrale, questo è quanto è accaduto alla compagnia “ Sipario Blu”
Quando la scuola incontra la passione e l’arte, può nascere un compagnia teatrale, questo è quanto è accaduto alla compagnia “ Sipario Blu” .
Così fu che cinque anni fa, la preside dell’Istituto S. Orsola, oggi Istituto Francesco Ventorino, propose ai genitori degli alunni di collaborare con i progetti della scuola preparando una commedia da mettere in scena. In breve tempo grazie alla passione e all’estro dei neo- attori che si cimentavano in questa nuova esperienza, si è costituito un gruppo teatrale, che non solo preparava la commedia, ma pensava autonomamente alle scenografie ai costumi, alle luci, alle musiche, coinvolgendo figli e spettatori in maniera intelligente e propositiva.
Le novità proposte sono sempre tante, visto che nel tempo il nucleo originario che componeva la compagnia si arricchiva di nuovi elementi, quest’anno, per la prima volta, il “Sipario Blu” ha deciso di mettere in scena due lavori: “La buon’anima di mia suocera”commedia in tre atti di G. Spampinato,che andrà in scena nei giorni 5, 6, e 7 Aprile e “Fumo negli occhi” anche questa commedia in tre atti di Faele & Romano, in scena a Giugno il 21,22 e 23.
L’attenta regia degli spettacoli nonché di tutte le attività correlate, sono a cura di Piero La Russa, che grazie al suo costante impegno ed al sostegno di Luigi Fassari , Daniela Montalto, Cinzia Re, Alberto Aloisi per le scenografie e di Clara Zappalà per i costumi di scena, riesce a portare a teatro spettatori di ogni fascia di età.
Raggiunto dai microfoni di Globus, Piero La Russa ci spiega l’importanza dello spirito della compagnia teatrale –“La nostra principalmente vuole essere una funzione educativa nei confronti dei ragazzi, testimoniando il nostro legame alla scuola che diventa un luogo “bello” da vivere e condividere, sospinti dalla forte motivazione che i proventi degli incassi potranno contribuire ad un importante progetto di miglioramento della stessa”
Sul palco si esibiscono professionisti, avvocati direttori aziendali e nonni-attori quanti stimoli riesce a trasmettervi il palcoscenico? Dopo un giorno di intenso lavoro indossare gli abiti dell’attore è un modo per ritrovare il vero se?
“In realtà più che ritrovare se stessi, abbiamo ritrovato gli altri, infatti, questa attività permette di dedicarci del tempo attraverso il palcoscenico, diventando così un momento di incontro, confronto e condivisione, contribuendo ad accrescere e ad alimentare rapporti di autentica amicizia”
Quale segreto dovrebbe mettere in valigia un attore anche non professionista, per rendere al meglio la propria performance?
Divertirsi con il personaggio da interpretare
Avete fatto delle scoperte inattese attraverso la vostra seconda pelle teatrale?
Non immaginavo di avere tanta pazienza.
Cosa consigliate a chi vuole avvicinarsi al teatro da attore non professionista?
Non pensare che sia un esame ma solo “partecipazione”…
Chicche e progetti futuri?
Ogni cosa a suo tempo, adesso concentriamoci su quest’opera.
Ancora una volta per fortuna, possiamo considerare la cultura ed Il teatro come mezzo di inclusione sociale.