Festival di Venezia 2014: il piccione svedese sconfigge “Birdman”. Le Coppe Volpi restano in Italia

Alla settantunesima edizione della Mostra del cinema di Venezia vince a sorpresa un film bizzarro:  “A pigeon sat on a branch reflecting on existence”, del regista svedese Roy Andersson. E questo contro i pronostici che assegnavano la vittoria di Alejandro González Iñárritu ed al suo “Birdman”

Entrambe le Coppe Volpi restano all’Italia: la migliore interpretazione maschile se l’aggiudica Adam Driver, (“Hungry Hearts” di Saverio Costanzo). Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile, va ad Alba Rohrwacher sempre per ” Hungry Hearts”, proprio come l’anno scorso, vinta da un’altra italiana, Elena Cotta per “Via Castellana Bandiera”.

Il film di Andersson, nelle sale italiane distribuito da Lucky Red, è formato da 39 scene girate con la tecnica del piano sequenza. Tutta una serie di teatrini che raccontano in maniera cinica e ironica le virtù e le disgrazie degli umani.

«Grazie mille, è un onore ricevere questo premio in un paese che ha dato i natali a tanti maestri e capolavori del cinema», ha detto il regista al Lido. Un premio, quello di Andersson che è anche una specie di omaggio al cinema italiano e a “Ladri di biciclette”, che resta il suo film preferito: «È una storia piena di grande umanità ed è così che voglio continuare a fare i film, seguendo l’esempio di Vittorio De Sica».

Leone d’argento invece al regista russo Andrej Koncalovskij col suo “The Postman’s White Nights” , in cui viene descritto un paese lontano da ogni tipo di civiltà che vive in una semplicità francescana, senza pubblica amministrazione, servizi sociali o posti di lavoro. L’unico uomo che fa da collegamento e che attraversa il lago è il postino, che tra una consegna e l’altra gioca carte con gli abitanti del villaggio, e, da ex-alcolista incallito, cerca ostinatamente di resistere alla voglia di vodka, e si innamora, non corrisposto, di una donna opportunista.

Per la sezione “Orizzonti” è stato premiato “Maryam” di Sidi Saleh.

L’attesissimo “Belluscone – Una storia siciliana” di Franco Maresco, film ad alto contenuto politico, vince il premio speciale della giuria con la storia dello stretto rapporto elettorale e politico tra il cavaliere e l’isola, grande bacino del suo elettorato.

L’unico riconoscimento alla Francia, che aveva in corsa quattro film, va a Romain Paul, giovane protagonista di “Le Dernier Coup de Marteau” della regista Alix Delaporte, che ha vinto il premio ‘Marcello Mastroianni miglior attore emergente’. Victor (Romain Paul), e’ una promessa del calcio  ma l’improvvisa apparizione del padre, che non ha mai conosciuto, burbero direttore d’orchestra, cambierà totalmente la sua vita.

Gran Premio della giuria per il film di Joshua Oppenheimer, “The Look Of Silence”, ispirato al genocidio Indonesiano del ’65 al grido di morte ai comunisti. Sequel de “The act of killing ” dello stesso regista, il film racconta questa volta il genocidio da parte delle vittime. Il regista ha ringraziato la giuria con un videomessaggio: “Il protagonista del mio film ha accettato di  partecipare a questo progetto perché voleva che gli uccisori di suo fratello si pentissero e ammettessero la propria colpa e affinché vittime e aguzzini potessero convivere pacificamente. Questo non è avvenuto e siamo usciti sconfitti ma questo premio chiude un circolo: è ora che l’Occidente si assuma la propria responsabilità collettiva e impari da un tale esempio di dignità”. Grande fan di questo documentario, Tim Roth, membro della giuria Venezia ’71, che ha dichiarato: “E’ un capolavoro, guardarlo mi ha commosso come la nascita di un figlio”.

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