Fari d’Italia, iniziative di recupero e riqualificazione

Previsti bandi di gara per progetti di sviluppo e valorizzazione.

A partire da oggi, 7 settembre 2015, è possibile visitare 7 degli 11 fari di Sicilia, Campania e Puglia che fanno parte di un importante progetto di sviluppo e riqualificazione. L’Agenzia del Demanio redigerà bandi di gara finalizzati ad investire sui fari. L’obiettivo è quello di valorizzare questi luoghi sparsi in tutta Italia, soprattutto al Sud, destinando 11 fari pubblici a diventare luoghi di accoglienza caratterizzati da una forte impronta eco-sostenibile. Quindi unire queste antiche strutture alla sostenibilità ambientale diventa la formula vincente per dare una svolta al turismo e all’economia.

A sostenere l’Agenzia del Demanio in questo progetto vi è il WWF e Touring Club Italiano che hanno compreso come i fari, splendidi luoghi avvolti nel mistero, posso essere salvati dallo stato di abbandono e degrado in cui purtroppo molti riversano e trasformati in luoghi di accoglienza come hotel e ostelli.

Il punto focale del progetto consiste nell’affittare questi immobili fino a 50 anni a operatori che presentano un valido progetto di sviluppo turistico fondato sul rapporto tra pubblico e privato. Tale progetto deve necessariamente rispondere ad alcuni criteri fondamentali  tra cui: la sostenibilità ambientale, l’attivazione dell’economia locale  attraverso lo sviluppo turistico e il recupero architettonico di queste strutture.

I fari sono strutture che fin dall’antichità hanno da sempre caratterizzato il nostro territorio dislocandosi lungo le coste, come avamposti sul mare. Oggi, recuperare questi beni e restituirli alle comunità locali significa portare alla luce un pezzo di storia, oltre che potenziare il territorio a livello economico e turistico.

Ecco gli 11 fari che fanno parte del progetto: nel siracusano i Fari di Brucoli e di Murro di Porco; a Trapani il Faro di Capo Grosso nell’Isola di Levanzo e quello di Punta Cavazzi ad Ustica; a Salerno il Faro di Capo d’Orso a Maiori; nel napoletano quello di Punta Imperatore a Forio d’Ischia; il Faro di San Domino alle Isole Tremiti nel foggiano; due fari sull’Isola del Giglio; uno alle Isole Formiche in provincia di Grosseto; in Calabria il Faro di Capo Rizzuto. Questi ultimi quattro sono messi a disposizione per il progetto dal ministero della Difesa.

Come si vede, l’iniziativa di valorizzazione e riqualificazione coinvolge principalmente i fari che si trovano al Sud, una possibilità in più per risollevare il Meridione dalle difficoltà economiche e per far conoscere le potenzialità che questi beni ricchi di fascino offrono a un territorio straordinario come il nostro. 

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