Fantastica giornata che celebra 10 anni di attività didattica della struttura scolastica “Il regno delle favole”

In questo contesto di interazione e cooperazione, nell’accogliente e colorata sede, si festeggia questo momento significativo insieme alle famiglie e mega-festa per tutte le classi

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L’Istituto scolastico “Il regno delle favole” celebra i 10 anni di attività didattica della struttura, un percorso educativo che anno dopo anno cerca di portare innovazioni, nell’indirizzo di scuola materna, propedeutica all’avvio della scuola primaria, affrontando una fascia di età molto delicata.

Le due giovani imprenditrici e dirigenti scolastiche Mary Chiarenza e Tatiana D’Arrigo, in questi anni hanno lavorato intensamente ad adattare la visione del mondo alla maggiore complessità della vita interiore del bambino, non trascurando l’epistemologia genetica che analizza l’evoluzione del bambino in stretto rapporto con l’ambiente che lo circonda; all’inizio le sue strutture mentali sono semplici e legate all’azione, ma pian piano diventano più complessi e gli stimoli offerti, debbono essere attentamente valutati e richiedono impegno e grande responsabilità.

Le due fondatrici, Chiarenza e D’Arrigo, sono riuscite a costruire una struttura operativa, attraverso il loro staff, che valorizza l’importanza dell’infanzia nei primi anni di sviluppo, caratterizzati dal passaggio da un stadio più semplice a uno più complesso, attraverso i meccanismi di assimilazione e accomodamento, una fase in cui il bambino è indifeso e dipendente. Decisivo in questo ambito è l’arricchimento ambientale che offre l’istituto, seguendo le linee guida di importanti pedagogisti e psicologi: Rousseau, Piaget, Freud, Jung e altri, per arrivare al processo di individuazione, differenziazione e socializzazione. I loro modelli di educazione infantile non si fermano solo alla psicopedagogia, ma entrando nel loro istituto, vibra anche tanta poesia che ci ricorda Pascoli, autore del saggio dedicato al meraviglioso mondo dell’innocenza, “Il Fanciullino”, poiché il momento veramente poetico è quello dell’infanzia, quando il fanciullo vede tutto per la prima volta con meraviglia. La carrellata  educativa si muove tra razionalità e intuizione, esprimendo attraverso “il gioco” la paideia, per  introdurli alla socialità e all’interiorizzazione di quei valori universali che portano all’ethos. La scuola è il luogo privilegiato per sviluppare competenze e capacità che plasmano l’individuo, e la metodologia pedagogica e l’attenzione usata nel loro istituto, favorisce l’umanizzazione di rapporti, la personalizzazione degli insegnamenti, conducendo il minore alla crescita socioculturale continua tra territorio, mondo reale, favorendo il rapporto tra educazione, istruzione e formazione, poiché un bambino che cresce sano nell’infanzia sarà un eccellente adulto.

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In questo contesto di interazione e cooperazione, nell’accogliente e colorata sede, si festeggia questo momento significativo insieme alle famiglie e mega-festa per tutte le classi: spettacoli di magia, giocolieri, con la straordinaria presenza di trampolieri Minnie e Topolino, zucchero filato, baby dance, giochi, per rendere indimenticabile questa giornata.

Non manca nulla …., spettacolo di marionette e laboratorio creativo con la realizzazione di gadget da portare a casa. Luci e suoni accompagnano l’evento che culmina con il taglio della mega-torta per condividere bambini e genitori questo momento di gioia con degustazioni di vari dolci.

Un saluto dalle dirigenti, sottolineando in particolare nel loro discorso il riconoscimento a tutto lo staff, che ogni giorno lavora individualmente sul minore accompagnandolo a inserirsi nella società moderna, e ai genitori; non mancano i momenti di difficoltà, ma il piano dell’offerta formativa è così vasto che porta a raggiungere questi meravigliosi risultati con successo

Mary Chiarenza spiega il significato didattico di questo evento, “l’istituto si proietta verso la pluralità degli apprendimenti, utilizzando i principi della teoria pedagogica montessoriana, scambio dei ruoli dei fanciulli per la formazione della personalità, metodologie cooperative e partecipative, sviluppare i talenti, autocorrezione, utilizzo della ragione e della fantasia sono queste le nostre fonti di ispirazione. L’educazione deve essere caratterizzata da un clima familiare e affettivo seguito dalla figura materna dell’educatrice, con flessibilità e sensibilità, attraverso attività di laboratorio adeguate alla sua età per sviluppare un rapporto positivo con l’ambiente e la natura”.

L’istituto rappresenta un modello di funzionalità pedagogica, e Chiarenza, alla luce della sua esperienza continua, “Noi li consideriamo piccoli adulti valorizzando le loro qualità accostandoci ai loro fabbisogni emotivi e psicologici sviluppo totale, adulti in miniatura immetterli nella vita scolastica e reale, dare responsabilità poiché un domani dovranno fronteggiare molti ostacoli”.

Non viene trascurata l’educazione estetica e sensoriale legata a forma e colore, la recitazione, e per stimolare la curiosità e l’esplorazione, l’educazione linguistica che attraverso il canto porta all’apprendimento spontaneo. Una “scuola su misura” per proiettare il piccolo adulto nella società; seguendo Dewey, Decroly, Claparède, Freinet e Kilpatrick e Parkhurst, avevano riflettuto sulla programmazione di percorsi educativi e progettazione individualizzata. L’asilo nido è un organismo educativo che diventa un servizio sociale di interesse pubblico e deve rispondere alle richieste della società odierna”.

Tatiana D’Arrigo, rilancia con cognizione “l’alunno è il protagonista del processo di crescita e l’obiettivo finale resta la sua formazione, ma affinché ciò avvenga, poiché tra i due servizi vi sono delle differenze, sono previsti dei sistemi progettuali idonei che noi in istituto abbiamo supportato a diversi livelli: didattico, formativo, educativo, ma anche istituzionale. In riferimento ai modelli di educazione infantile, abbiamo creato un’interconnessione nel processo di crescita: infanzia, gioco, educazione. Sono tanti gli obiettivi che abbiamo raggiunto nel corso di  questi dieci anni e tanti sono quelli che ci proponiamo negli anni futuri. Obiettivi che sono punto di partenza per realizzare una buona struttura, valorizzare ogni singolo bambino rapporto aperto tra genitori ed educatrici”.

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