Facebook ha comprato Whatsapp

Il social network si pappa il servizio di instant messaging. Ecco le ragioni dietro all’affare da 19 miliardi di dollari

Facebook si porta a casa Whatsapp per il modico prezzo di 19 miliardi di dollari. Il sismografo della Silicon Valley è destinato a oscillare ancora a lungo, perché questo è un vero e proprio “terremoto” nel mondo del settore.

Non è un’acquisizione come tante. Ma cosa ha spinto Mark Zuckerberg e il ceo di Whatsapp Jan Koum alla chiacchierata di qualche giorno fa, nella quale hanno concordato dettagli e prezzo dell’operazione?

Koum avrà sicuramente avuto 19 miliardi di motivi per dare il semaforo verde all’acquisizione, ma per Zuckerberg la ragione dell’acquisto è principalmente una: l’incredibile crescita della quale si è reso protagonista il servizio di messaggistica concorrente. Meglio sbaragliare la concorrenza, avrà pensato tra sé e sé Zucky.

Da Facebook forniscono anche un grafico esplicativo della situazione. Posto a T=0 il momento della nascita di tre di dei social service “tradizionali” più utilizzati, i loro primi 4 anni di vita hanno mostrato tassi di crescita diversi, ma che li hanno portati tra i 50 milioni di utenti (Skype) e i 145 milioni (Facebook). Insieme a loro, ma chilometri più in alto sull’asse delle ordinate, c’è Whatsapp, che – nello stesso periodo – ha raggiunto quota 400 milioni di utenti e mostra un grafico dall’impennata stratosferica, che fa impallidire l’andamento di giganti come Twitter, Gmail e lo stesso “social network blu”. Ecco spiegata la dinamica dell’operazione di Mark.

Consideriamo che ora Facebook ha 10 anni alle spalle e conta 1,23 miliardi di utenti attivi. Non è fuori di testa supporre che quando Whatsapp avrà quell’età potrà polverizzare questo record e realizzare il sogno di Zuckerberg di mettere in contatto tutta la gente del mondo.

Ma dietro a tutto questo, si cela un discorso molto più concreto e con un orizzonte decisamente più vicino e quantificabile. Whatsapp soddisfa un bisogno fondamentale, quello di comunicare con chi ti sta vicino. Certo, anche Facebook te lo permette e negli ultimi anni si è pure evoluto con una chat in tempo reale. Ma è diverso! E si, perché il fulcro fondante del “social network blu” è la condivisione di pezzetti di vita, l’allestimento di vetrine personali e la gestione di identità virtuali, che possono richiedere tempo ed energie, non lo scambio di informazioni rapide, quasi si fosse “face to face”.

Su Whatsapp invece hai più controllo: invii il messaggio e ricevi la risposta. Chiuso. Un meccanismo elementare, che per la sua semplicità si è fatto talmente pervasivo nella vita di tutti i giorni da essere considerato l’erede dell’sms, soprattutto in virtù del DNA mobile dell’applicazione.

Per questo, anche chi non vuole cedere alle lusinghe di una vita connessa a Facebook, si è comunque trovato d’accordo ad aprire un account su Whatsapp. Zuckerberg ha provato a ottenere lo stesso risultato con il suo Messenger, cercando di convincere gli utenti riluttanti a installare anche solo l’app di messaggistica: bastava il numero di telefono ed eri dentro. Evidentemente non gli è andata come aveva sperato…

E ora, per rimanere rilevante anche in un mondo di utenti che non possono o non vogliono comunicarsi a tutto tondo, l’unica alternativa gli è sembrata spendere questi 19 miliardi per portarsi a casa il servizio più promettente e compatibile, almeno secondo il suo modo di vedere!

Così Facebook da inizio ad una ‘guerra aperta’ con Google sul dominio della prossima fase di crescita digitale. Una ‘battaglia fra titani’ dalla quale Apple è la grande assente nonostante le ampie possibilità con oltre 143 miliardi di dollari di liquidità. Staremo a vedere…

 

 

 

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