Evasione di “cervelli”. l’Italia non gratifica le eccellenze. Ma c’è chi resta…: il caso “Stassi”

Il caso: Giorgio Stassi, ricercatore meritevole, ma scienziato senza raccomandazioni, subisce l’annullamento della prova da parte del CNR per diventare direttore dell’Istituto di Biologia ed Immunologia molecolare del CNR di Palermo. “Manca confronto candidati”

Giorgio Stassi, ricercatore di biologia e fisica molecolare, lavora al CNR di Palermo. Dopo una scoperta rivoluzionaria per il mondo della medicina, ha visto sfumare il suo sogno: diventare direttore dell’Istituto di Biologia ed Immunologia molecolare del CNR di Palermo.

Perché tanta fuga di cervelli dall’Italia? Che il nostro Paese non riesca a gratificarli? Pare proprio di si.

Stassi, infatti, vanta di aver individuato le cellule che provocano il tumore alla tiroide e al colon e brevettato – primo al mondo – una tecnica innovativa per coltivare le staminali ricavate dal grasso umano: tutto questo rintanato, lui e il suo team di baby-ricercatori under 30, in un sottoscala del Policlinico di Palermo.

Nonostante il luogo di ricerca abbastanza “inquietante” – che consta di appena 100 mq al piano interrato del dipartimento di chirurgia – il suo piccolo laboratorio di Fisiopatologia cellulare e molecolare è conosciuto a livello internazionale da tutto il mondo scientifico.

Ma, nonostante la scoperta, questa non gli è valsa l’ottenimento dell’incarico. Presentatosi in lizza, superata tutta l’escalation e giunto al rush finale nel gruppo degli ultimi 3 finalisti, convocato a Roma il 16 gennaio scorso, ha visto sfumare il suo sogno per forfait degli altri due candidati ritenuti idonei. 

Sembra uno scherzo, ma non lo è. E la beffa è per Stassi ancor più grave, in quanto è la seconda volta che vede quasi “soffiarsi” il tanto agognato posto. Già cinque anni fa, infatti, si era candidato alla direzione dell’Istituto di Biologia ed Immunologia molecolare del CNR di Palermo, ma, pur rientrando nella terna dei finalisti, il cda gli preferì Giovanni Viegi di Pisa, scelto nonostante la non approvazione della commissione scientifica dell’ente. Parrebbe ci fossero stati degli appoggi politici sulla nomina dell’avversario, ma le supposizioni non hanno mai trovato conferme fondate.

Ripresentatosi al nuovo bando pubblicato dal CNR nel 2013, rientrato anche questa volta tra i tre finalisti (insieme a Ruggero De Maria dell’Istituto Regina Elena di Roma e Francesco Dieli, ordinario di Patologia generale a Palermo. Fuori, invece, Viegi, per cattiva gestione durante la sua dirigenza), si presenta a Roma il 16 gennaio per l’audizione, convocato dall’attuale presidente del CNR Luigi Nicolais. Ma, dopo un’ora e più di attesa, ha avuto notizia dalla segretaria che non era possibile fare l’audizione, causa l’assenza degli altri due finalisti.

L’evento sembra davvero eclatante, ma il direttore del CNR, Paolo Annunziato, allarga subito le braccia, difendendosi che ‘Il regolamento interno dice che il cda deve avere la possibilità di decidere tra almeno due candidati’.

Caso simile aveva già toccato il CNR, nel 2008, ove una delle finaliste, Clara Balsano, ordinario di Medicina interna all’Aquila, anche lei unica candidata per defezione degli altri due, si era vista rimandare indietro, in virtù del medesimo regolamento opposto a Stassi. Quest’ultima, però, riuscì ad ottenere il posto che le spettava di diritto, ma solo dopo una lunga battaglia giudiziaria durata anni.

Anche Stassi, adesso, par intenzionato a rivolgersi ai giudici, sebbene gli sia stata contestata apriori una disparità rispetto alla situazione della collega Balsano. Infatti, mentre nel caso del 2008 i candidati della Balsano si sarebbero ritirati solo “dopo” l’audizione, nel caso dello Stassi il forfait è stato precedente: per cui, nessun termine di paragone a cui rifarsi per il cda!

Stassi, di contro, ha tempestivamente scritto una lettera al segretario nazionale del PD Matteo Renzi e al suo alfiere in Sicilia Davide Faraone, sottolineando, come riporta ‘La Repubblica’ del 22/01/2014, ‘Per fortuna l’Italia non è fatta solo da cialtroni. Ma è pur vero che questa è l’ennesima prova e testimonianza che i nostri figli non cresceranno in questa Terra logorata dal sistema’.

Perché la scelta di Stassi, la sua “non fuga” di cervello, dovrebbe essere un esempio: lui ha preferito la famiglia alla certezza di una brillante carriera oltreoceano. E, nonostante la sua coraggiosa scelta, pur regalando la sua “eccellenza” all’Italia, l’Italia non lo ha saputo premiare come avrebbe meritato.

Questa è la più grande beffa…

                                                                                                                                             

 

 

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