Eruzione solare in corso: domani colpita la Terra!?

Occhi a quello che arriva dal cielo domani: attesa tempesta geomagnetica sulla Terra, annunciata dal Noaa, conseguente ad eruzione solare, la più potente degli ultimi 10 anni 

Spettacolare eruzione solare in corso! Nulla di preoccupante, però! Commenta

Sua Maestà il Sole, infatti, ha voluto celebrare l’anno nuovo con uno spettacolo degno di nota. Proprio il primo gennaio, ha fatto la sua comparsa sull’orizzonte occidentale della nostra stella una delle macchie solari (sunspot) più grandi dell’ultimo decennio. La macchia è composta da diversi spot scuri, di cui il più esteso misura approssimativamente quanto due Terre, mentre tutta la configurazione si estende per una lunghezza pari a circa sette volte il diametro del nostro pianeta. La macchia solare è stata catalogata come AR1944, dove il prefisso sta per “regione attiva”: oltre alla macchia vera e propria sulla superficie (che appare più scura in quanto più fredda delle zone circostanti), la regione attiva comprende anche parti dell’atmosfera soprastante, in particolare della corona.

È ufficiale, quindi, che sia in corso una “gigantesca eruzione solare”, la più potente degli ultimi dieci anni e lo sciame di particelle potrebbe investire la Terra il 9 gennaio, proprio domani, dove potrebbe provocare una tempesta geomagnetica. É quanto emerge dalle stime dell’Agenzia americana per l’atmosfera e gli oceani (Noaa), basate sui dati dell’osservatorio solare Soho, della Nasa (Solar and Heliospheric Observatory).

Ha una regione attiva è larga più di 200.000 chilometri ed ha emesso un getto di particelle in direzione della Terra, dove i suoi effetti potrebbero farsi sentire il 9 gennaio, con spettacolari aurore polari e probabili tempeste magnetiche, che potrebbero mettere a rischio i satelliti per le telecomunicazioni e il funzionamento delle linee elettriche. La macchia ha prodotto, infatti, un brillamento di classe X, la più alta su una scala di 5 classi. Secondo le stime del Noaa è del 60% la probabilità che lo sciame di particelle diretto verso la Terra possa provocare tempeste geomagnetiche. Il Noaa prevede, infine, con una probabilità dell’80% che ci saranno oggi altre eruzioni di classe M, la terza sulla scala, ed il 50% di ulteriori eruzioni di classe X.

Come suggerisce il nome, le regioni attive possono originare alcune tra le più potenti esplosioni solari: i brillamenti (flare) – che sprigionano intense emissioni di radiazione a causa del rilascio di energia magnetica – o le espulsioni di massa coronale (CME) – che catapultano nello spazio gigantesche nubi di materiale solare.

La rotazione del Sole ha portato AR1944 a trovarsi in questi giorni proprio in bella vista al centro del disco, un palcoscenico perfetto per i fuochi che ne sono seguiti. Il 7 gennaio – vale a dire ieri! – nei paraggi della nuova grande macchia solare, sono stati, infatti, registrati due flare, di cui il secondo è stato catalogato di classe X 1.2, dove la lettera X denota la classe di emissioni più intense. Si è, così, trattato del primo flare significativo dell’anno appena iniziato.
Associata al brillamento, si è verificata anche un’espulsione di massa coronale diretta in parte verso la Terra che, secondo il NOAA’s Space Weather Prediction Center, probabilmente produrrà per un paio di giorni una tempesta geomagnetica di moderata entità. Fino a tutto il 10 gennaio, alle più alte latitudini, sarà dunque molto facile assistere a spettacolari aurore polari.

AR1944 è ancora ben attiva e possiede un campo magnetico instabile, per cui è abbastanza facile che torni a eruttare ancora.

Chissà che ci riserverà la giornata di domani…

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